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Siena, lavoratori in corteo lunedì contro i 299 licenziamenti

Un corteo lungo vie del centro storico di Siena e comizio finale in piazza Salimbeni. E’ quanto organizzato in difesa dei lavoratori di Beko Europe per la mattina di lunedì 25 novembre dalla Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil di Siena.

Dopo l’annuncio da parte dell’azienda della chiusura dello stabilimento ex Whirlpool entro la fine del 2025, le sigle sindacali lo hanno deciso al termine dell’assemblea dei lavoratori, circa 300, che si è tenuta di fronte ai cancelli dello stabilimento senese. Lunedì tutti per strada a Siena per mostrare alla città il risultato di quella “mattanza sociale” evocata dai sindacati: la decisione di chiudere lo stabilimento senese mandando a casa 299 persone. Il presidente della Toscana Eugenio Giani si è recato davanti ai cancelli dello stabilimento della Beko a Siena per parlare coi lavoratori della fabbrica. La presenza di Giani a fianco dei lavoratori arriva dopo che Beko Europe ha presentato al ministero delle Imprese un piano industriale con circa 2mila licenziamenti in Italia, di cui ben 299 afferenti allo stabilimento senese destinato alla chiusura. La Beko Europe. è un marchio internazionale di elettronica e elettrodomestici, parte del gruppo turco Arçelik, che offre prodotti come frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie e altre apparecchiature per la casa. In Gran Bretagna e in Polonia, così come a Siena, sta chiudendo per delocalizzare in Romania, Egitto e Turchia. Il Governo ha invocato l’uso della la Golden Power, che conferisce al Governo italiano il diritto di intervenire in specifiche operazioni societarie che coinvolgono imprese italiane considerate strategiche. Nel frattempo in regione si è aperta l’ennesima vertenza che vede stravolto il futuro di centinaia di famiglie, in balia di un mercato del lavoro dove a scrivere le regole sono ormai solo le multinazionali.

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