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Siena, molestie verbali a studentessa liceo: professore si scusa

Siena

Foto di archivio

Siena – “Quelle frasi non le riscriverei mai più e mai poi”, ha detto il professore del liceo in un’intervista.

Con un’intervista a La Nazione, il professore di un liceo di Siena finito al centro di un’inchiesta per un presunto caso di molestie verbali nei confronti di una ex studentessa, si è scusato e ha detto la sua. La ragazza  si è rivolta al centro antiviolenza senese “Donna chiama donna”.

“Molestie sessuali e allusioni sono altro rispetto a quelle oggetto dei miei messaggi sui social – ha spiegato il professore -, per come le intendo io”, certo quelle frasi non le riscriverei “mai più e mai poi, ora che mi rendo conto dell’interpretazione che ne è stata data e della conseguente risonanza”, ma “non c’era niente di malizioso nelle mie frasi”.

“Non ho ricevuto alcun avviso di garanzia, né so di essere indagato”, spiega il docente, che in questo momento è sospeso da scuola fino al 30 aprile ma ha presentato ricorso al giudice del lavoro. Il 2 maggio è in programma un’audizione per un secondo procedimento disciplinare, sempre relativo alla vicenda. “Mi hanno fatto passare la voglia di insegnare – sottolinea -. Non escludo di rassegnare le dimissioni, magari a settembre. Quanto alla carica di vicario del liceo l’ho lasciata” nei giorni scorsi. E se anche il giudice del lavoro accogliesse la richiesta di interrompere la sospensione, in questo momento lui non tornerebbe a scuola “perché mi sentirei giudicato ad ogni sguardo. Per me nulla sarà come prima”.

Quanto al video realizzato da alcune studentesse nel quale si esprimeva disagio, anche se non si indicava il suo nome, lui dice: “In realtà quel filmato non l’ho visto. Perché dopo aver chiuso a fine ottobre i rapporti con la studentessa che si è rivolta a ‘Donna chiama donna’, in quanto lei mi disse come mai si era sentita a disagio, tolsi i ‘mi piace’. Via da tutto. Stop messaggi”. “Alla ragazza direi che credevo di essermi già scusato, sono disposto a farlo di nuovo. Non c’era niente di malizioso nelle mie frasi. Agli studenti e ai colleghi dico mi dispiace che una scuola come questa si trovi sottoposta ad una gogna mediatica senza meritarlo. Sono rammaricato che per un fraintendimento da parte mia sul modo in cui mi dovevo porre ci rimetta un intero istituto. Studenti compresi”.

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