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Commercio: a Natale è sciopero, la ‘festa non si vende’

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Natale, Santo Stefano e Capodanno: sciopero nel commercio proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana. “Il Governo aveva promesso la chiusura per le domeniche, ma niente è cambiato”

“l Ministro Di Maio e il Ministro Salvini avevano promesso la modifica della Legge Monti con l’individuazione delle Festività con l’obbligo di chiusure per tutti e la reintroduzione della chiusura per le domeniche. Siamo arrivati di nuovo alle festività natalizie e niente è cambiato” lo denunciano i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana,

Che aggiungono: “Noi diciamo: basta promesse, no al sempre aperto; no a lavorare per le feste; il commercio non è un servizio essenziale. Il Governo recepisca la proposta unitaria di Filcams, Fisascat e Uiltucs presentata in Commissione lavoro che prevede: 12 festività civili e religiose con obbligo di chiusura per tutte le attività commerciali; 12 domeniche massime l’anno di deroga alla chiusura, da concordare tra Enti locali e Parti Sociali”.

“In attesa di veder realizzate le richieste, Filcams, Fisascat e Uiltucs della Toscana proclamano astensione e sciopero dal lavoro per il 25 e 26 dicembre 2018 e per il 1° gennaio 2019. Sottolineando quanto molte sentenze hanno sancito: il lavoro nelle festività civili e religiose individuate dal Contratto nazionale non è un obbligo e il lavoratore non può essere comandato al lavoro senza il proprio consenso. Perché la festa non si vende” conclude il comunicato.

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