Lun 23 Dic 2024
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ToscanaCronacaSindacati denunciano: "Maggio Fiorentino non rinnova contratti a termine"

Sindacati denunciano: “Maggio Fiorentino non rinnova contratti a termine”

Nel dettaglio, precisano i sindacati, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino già circa una dozzina di contratti a termine scaduti a novembre non sono stati rinnovati, mentre a dicembre un numero ancora più elevato di contratti a termine scadrà e molto probabilmente non saranno rinnovati: si tratta, in questo caso, di personale tecnico.

La sentenza della Corte di Giustizia Europea ha accolto il ricorso di una ballerina precaria dell’Opera di Roma, disponendone l’assunzione.
Lo stato d’agitazione, sostengono i sindacati, “dovrà essere propedeutico ad azioni volte a recuperare interlocuzioni politico-istituzionali oltre al dialogo con la parte datoriale per la ricerca di soluzioni prospettiche per il rilancio e il futuro del settore. I sindacati hanno ricevuto mandato di intraprendere un percorso con la Sovrintendenza al fine di trovare soluzioni che tutelino i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”

Questa la denuncia di Slc-Cgil, Fistel-Cisl Uilcom-Uil, Fials-Cisal,riguardo alla situazione dei contratti a termine del Maggio Musicale Fiorentino. che lamentano “scelte operate unilateralmente” in risposta alla sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso 25 ottobre e all’entrata in vigore del decreto Dignità.

L’assemblea dei lavoratori del Maggio “ritiene inaccettabile che lavoratrici e lavoratori con anni di precariato alle spalle, che hanno permesso al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino di continuare a produrre e sui quali il peso della crisi si è scaricato in modo pesante, possano ritrovarsi da un momento all’altro senza lavoro e senza sostegno economico”.

Inoltre, concludono i sindacati, “la crisi e la ristrettezza delle risorse, gli interventi legislativi, l’incertezza della natura giuridica e la difficoltà di interlocuzione delle rappresentanze dei lavoratori con il Governo e le controparti, fanno ritenere che non sia più rinviabile la proclamazione di uno stato di agitazione a livello nazionale”