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Sindaci del Chianti: “Ci tolgono medici da ambulanze 118”

Sindaci del Chianti

Barberino Tavarnelle, in provincia di Firenze, protesta dei sindaci del Chianti fiorentino – Greve, San Casciano e Barberino Tavarnelle – contro il taglio del medico a bordo delle ambulanze del 118.

“Il territorio del Chianti, dove vivono e risiedono circa 50.000 persone – evidenziano in un appello i sindaci del Chianti, David Baroncelli, Paolo Sottani e Roberto Ciappi – non può minimamente pensare di rinunciare ad un servizio fondamentale come quello del medico a bordo sostituendo questa figura con la professionalità dell’infermiere”, “questo ridimensionamento è intollerabile a fronte di un territorio in cui crescono i bisogni e parallelamente la necessità di maggiori investimenti dal punto di vista sanitario”.

“Non possiamo neanche trascurare l’aspetto logistico – sottolineano – ricordiamo che i nostri comuni presentano aree decentrate, situate in campagna, molto distanti dalle città e dai presidi ospedalieri” dove è decisivo, anche in termini di sopravvivenza del paziente o limitazione dei danni, raggiungere rapidamente il punto da cui proviene la richiesta di un’emergenza sanitaria ‘tempodipendente’, come infarti, ictus, emorragie, incidenti stradali o sul lavoro con gravi conseguenze.

Nel loro “no deciso”, i sindaci del Chianti, territorio privo di un ospedale, sottolineano che “i nostri comuni – aggiungono – sono i più periferici e con distanze rilevanti dagli ospedali” pertanto “il medico a bordo è essenziale”, “per comprendere l’importanza del medico a bordo del 118 è fondamentale riflettere sulle chances di sopravvivenza dei pazienti che queste figure riescono a garantire”.

“Il team del 118 – rimarcano – può funzionare bene se prevede la presenza di un medico, non si può affidare la gestione dell’emergenza ai soli autisti e infermieri”. I sindaci fanno un appello chiedendo che “si mantenga e si potenzi l’assistenza territoriale del 118, facendo tesoro di esperienze di buona sanità legata al servizio di emergenza di cui il territorio non può fare a meno”, “siamo convinti che la Usl, che ancora non ci ha contattati, prima di prendere decisioni su un tema così complesso e di fondamentale importanza per i nostri territori – chiosano – si debba confrontare con i sindaci e siamo fiduciosi che il dialogo potrà realizzarsi quanto prima, considerati anche i protocolli sottoscritti negli anni precedenti”.

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