Bucine, in provincia di Arezzo, il Sindaco ha sospeso il collaudo delle opere di urbanizzazione di una lottizzazione a villette dove è stato trovato arsenico. Il dato sarebbe emerso in seguito agli sviluppi dell’indagine della Dda di Firenze che ha portato ad arresti e sequestri in Toscana per traffico e smaltimento illecito di rifiuti nell’ambito di infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori stradali e del movimento terra.
Il sindaco Nicola Benini spiega che “a fronte della richiesta di collaudo delle opere di urbanizzazione avanzata dal titolare del cantiere privato, visto che l’area era stata oggetto di prelievi di campioni da parte della procura, l’ufficio tecnico comunale ha acquisito elementi conoscitivi preliminari utili per tracciare il quadro della vicenda. Al momento, sulla scorta dei dati acquisiti, non si può ragionevolmente provvedere al collaudo delle opere di urbanizzazione, indispensabili per il successivo rilascio dei titoli abilitativi edilizi”.
Il sindaco ha aggiunto che “nei prossimi giorni, il tavolo Regionale con Arpat ed i comuni interessati alle indagini, fornirà i dati precisi su quanto emerso e le indicazioni sulle misure da prendere. Ovviamente siamo preoccupati e continueremo a vigilare sulla questione con la massima attenzione e cautela, nell’interesse della salute pubblica”.
La Dda di Firenze ha raccolto i primi dati sull’inquinamento ambientale causato in varie località della regione dallo smaltimento di rifiuti speciali, in particolare provenienti dai reflui delle concerie di Santa Croce sull’Arno (Pisa) contenenti alte concentrazioni di cromo e altre sostanze chimiche nocive. Nella lottizzazione di Bucine sono emersi i valori più gravi, a partire dall’arsenico ma anche per altre sostanze inquinanti al punto che sarà necessario fare prima possibile una bonifica.
Altre località della Toscana dove i primi risultati hanno mostrato smaltimento tale da causare inquinamenti ai terreni sono a Crespina Lorenzana (Pisa) dove il Keu di scarto delle lavorazioni alle concerie sarebbe andato nel riempimento di scavi per lavori all’acquedotto così come in un’area agricola a Massarosa (Lucca). Si tratta di migliaia di tonnellate in entrambi i casi.