Mentre la costellazione di sigle e partiti alla sinistra del Pd a Roma prova a compattarsi, a Firenze c’e’ chi dice no. No all’alleanza con Mdp e Possibile caduta dall’alto, imposta.
Per questo Tommaso Grassi, Donella Verdi e Giacomo Trombi, i tre consiglieri comunali del gruppo Firenze riparte a sinistra, si autosospendono dalla cariche interne a Sinistra Italiana. “Non abbiamo minimamente gradito la scelta verticistica intrapresa dai nostri dirigenti nazionali, quella di fare un accordo con Mdp e Possibile con tanto di spartizioni numeriche e percentuali”, spiega il capogruppo Grassi a Palazzo Vecchio. Anche perche’, se da un lato “siamo molto dispiaciuti per il fatto che l’assemblea di sabato a Roma sia
saltata”, dall’altro “riteniamo sbagliato rottamare il Brancaccio” l’esperienza politica nata da Tomaso Montanari e Anna Falcone, i due animatori di Alleanza popolare per la democrazia e
l’uguaglianza.
“Ovviamente- prosegue Grassi- rimaniamo iscritti a Si e siamo disposti a spiegare il nostro gesto in ogni sede. Ma ora e’ necessario mandare un segnale forte, perche’ gli accordi di
partito presi cosi’ non sono sufficienti. Cosi’ la sinistra non riparte”. Perche’? “Io la dico cosi’: mentre dovremmo costruire una piattaforma vera per la sinistra, ricollegando la politica al territorio, ci piomba in testa una scelta presa a Roma peraltro in anticipo rispetto alle assemblee fissate anche dagli altri in anticipo rispetto alle assemblee fissate anche dagli altri partiti. Ma cosi’ andiamo a sbattere contro un muro”.
Per Grassi, Verdi, e Trombi- ma anche per un pezzo fiorentino di Sinistra italiana, come la segretaria di circolo Vania Valoriani, membri della segreteria provinciale e Mauro Romanelli, l’ex consigliere regionale oggi in segreteria regionale- c’e’ poi “l’esigenza da compiere una scelta vincolante, quella di rompere definitivamente con il centro sinistra e con il Pd, indipendentemente dalla leadership di Matteo Renzi”. Quelle del Partito democratico, infatti, “sono solo aperture tattiche perche’ hanno scoperto di aver distrutto la sinistra: le politiche del jobs act, la buona scuola, lo sblocca Italia, le politiche finanziarie fatte di bonus invece che di soluzioni strutturali, rendono incompatibile l’alleanza tra la sinistra e il Pd. Non c’e’ da dire si’ o no, non c’e’ neppure da proporlo. Il nostro popolo non vuol sentire parlare di
alleanze ne’ prima ne’ dopo le elezioni”.
La dichiarazione di Tommaso Grassi