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Siria: bandiera della pace esposta su palazzo Regione Toscana

rondine

La bandiera della pace sventola da stamani sul palazzo in piazza del Duomo a Firenze della presidenza della Regione Toscana. A decidere di esporre la bandiera, insieme al vessillo con il Pegaso, il tricolore e quello dell’Unione europea, il governatore toscano Enrico Rossi
in seguito al precipitare della situazione in Siria, con l’attacco nella notte di Stati Uniti, Gran Bretagna e, si spiega, la risposta verbale della Russia che “non si è fatta attendere: ”Violazione del diritto internazionale e attacco alla sovranità siriana”.

Bandiera della pace esposta anche sul palazzo comunale di Poggio a Caiano (Prato), per decisione dell’amministrazione: “Si stanno vivendo in queste ore – spiega una nota – momenti di estrema gravità per il conflitto che ormai da troppi anni si sta
svolgendo in Siria, con alcune zone del Paese continuamente sottoposte a bombardamenti dalle parti in conflitto e che sta provocando migliaia di morti fra i cittadini più indifesi come
le donne, gli anziani ed i bambini. Particolare preoccupazione è poi rivolta all’escalation delle tensioni fra le nazioni più potenti che, anche in seguito ai bombardamenti di questa notte, rischia di provocare un gravissimo e pericolosissimo conflitto mondiale”.

“Speriamo che sia una guerra piccina, dalla notte alla mattina”. Lo ha detto Enrico Rossi,
presidente della Regione Toscana, commentando i bombardamenti di stanotte. “Viviamo un momento pericoloso dove i rischi di guerra si alimentano – ha detto, a margine dell’evento ‘Panorama d’Italia’ oggi a Firenze – e forse parlare di pace è giusto”.
Secondo il governatore toscano, “bisogna che gli organismi internazionali si facciano sentire, si fermino le armi, e la parola passi alla politica”.
Rossi ha ricordato che “ci sono anche esponenti come il segretario generale dell’Onu che temono una spirale addirittura sul versante atomico. Speriamo di no. Io trovo pericolosissime le prove muscolari. Ci sono interessi geopolitici, evidentemente, ci sono anche situazioni drammatiche come l’uso delle armi chimiche che comunque l’Onu avrebbe dovuto verificare, però bisogna anche andare a vedere quello che accade
in altre realtà, ad esempio nello Yemen”. Il governatore ha lodato la posizione del premier Gentiloni “che si è tenuto fuori e ha concesso la base solo per i rifornimenti, come sta nei
trattati internazionali: posizione che mi pare corretta, sobria, anche le ultime dichiarazioni mi sembrano condivisibili”.

 

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