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‘Six Underground’, si apre il processo per i ‘Piccioni maltrattati’, durante le riprese a Firenze

Six Underground

Firenze, maltrattamento di animali, con questa accusa si è aperto il processo al regista statunitense Michael Bay per una scena del film Six Underground, girato a Firenze nell’estate 2018 e prodotto da Netflix.

Insieme a lui sono imputati nel caso Six Underground, Edoardo Martino, socio dello Zoo Grunwald, società che fornisce animali alle produzioni cinematografiche, il dipendente Costei Padurariu e il colombofilo Giancarlo Alpini.

La posizione del regista statunitense Michael Bay è stata però stralciata, perché non aveva ricevuto l’atto di citazione, mentre l’udienza è stata rinviata per gli altri tre al prossimo 26 settembre.

Nel film ci sono alcune scene girate a Firenze, e la scena finita sotto accusa, e quella che vede una Alfa Romeo Giulia, verde fluorescente con a bordo i protagonisti, inseguita correre ad alta velocità in corso dei Tintori, strada del centro fiorentino, e che ad un certo punto s’imbatte in alcuni piccioni in volo.

La PM Christine von Borries sostiene che per la preparazione, la scena “veniva ripetuta sei o sette volte” il 22 agosto 2018 e per essa “erano stati utilizzati 40 piccioni”.

Secondo l’accusa poi, l’imputato Martino “posizionandosi vicino alla telecamera si sarebbe occupato personalmente di prendere un piccione e di scagliarlo con violenza sul parabrezza e il paraurti della vettura sportiva verde ad ogni passaggio”.

Michael Bay, sempre secondo la Pm Christine von Borries, da regista “supervisionava e dava le direttive in ordine alle riprese”.

Michael Bay

Ma Michael Bay ha sempre negato sui media internazionali le accuse “Sono un noto amante degli animali e un grande attivista per gli animali – ha dichiarato il regista – Nessun animale coinvolto nella produzione è stato ferito o danneggiato. O su qualsiasi altra produzione a cui ho lavorato negli ultimi 30 anni”.

“Abbiamo chiare prove video, una moltitudine di testimoni e agenti di sicurezza che ci esonerano da queste affermazioni – continua Bay – E smentisce la loro unica foto dei paparazzi, che restituisce una storia falsa”.

Bay ha anche affermato di aver rifiutato la possibilità di risolvere il caso pagando una piccola multa poiché ritiene che sarebbe stata una falsa ammissione di colpa: “Mi è stata offerta dalle autorità italiane la possibilità di risolvere la questione pagando una piccola multa, ma ho rifiutato di farlo perché non mi sarei dichiarato colpevole di aver danneggiato un animale”.

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