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🎧 Distretto cuoio “Nostro report su possibili infiltrazioni criminali rifiuti boicottato da Ue”

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🎧 Distretto cuoio "Nostro report su possibili infiltrazioni criminali rifiuti boicottato da Ue"
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“Un dura storia di cuoio”, il report pubblicato da Abiti Puliti (sigla che riunisce ong e sindacati dell’abbigliamento) nel 2015 e il tentativo di insabbiamento della Commissione Europea “Una piaga molto più profonda di quello che immaginavamo”.

A fine 2015 un rapporto denunciava lo smaltimento illegale di rifiuti nel distretto del cuoio e l’opacità nella sua gestione. Dopo le proteste delle associazioni dei conciatori, la Commissione Europea ritirò tutti i finanziamenti al lavoro. Nonostante le pressioni il report fu pubblicato lo stesso.
Si tratta del report ‘Una dura storia di cuoio’ di Abiti Puliti (sigla che riunisce ong e sindacati dell’abbigliamento) . Nelle sue 50 pagine si parla di sfruttamento, lavoro nero, precarietà, malattie professionali e del possibile “sviluppo di situazioni criminali” nella gestione degli rifiuti tossici del distretto di Santa Croce: 110mila persone dove il carico inquinante da smaltire è pari a quello di una città con 3 milioni di abitanti.
“Il rapporto poneva al centro l’impatto dell’industria del cuoio: in termini sociali e di precarietà di rapporti del lavoro, prevalentemente lavoratori immigrati, ma toccava anche le questioni ambientali affrontando quello che abbiamo chiamato lo zaino ecologico della pelle: i rifiuti solidi e liquidi prodotti”, spiega Deborah Lucchetti, portavoce di Abiti Puliti, “gli approfondimenti fatti su questo tema sono stati evidentemente profetici relativamente alle indagini in questione“.
“Il distretto della concia di Santa Croce fornisce praticamente tutto il cuoio delle suole che vengono prodotte in Italia: circa 6 milioni di metri cubi di acqua vengono utilizzati ogni anno per il processo di concia. Avevamo parlato dei possibili impatti ambientali ed erano emersi degli aspetti inquietanti: in particolare avevamo evidenziato l’omertà ad avere delle informazioni. Quello che è successo in questi giorni ha confermato i nostri timori”.

Il rapporto ha ricevuto pressioni dall’associazione conciatori di Santa Croce per essere ritirato e ha subito un attacco molto forte per il suo ritiro anche dalla Commissione Europea. “Fummo sottoposti a pressione notevolissime per ritirarlo, cosa che non facemmo mai. Lo publicammo inserendo un introduzione specifica che dettagliava i termini della pressione ricevuta”, conclude Lucchetti, “Col senno di poi adesso capiamo perché quel rapporto era ritenuto non gradito. Avevamo messo il dito in una piaga molto più profonda di quello che immaginavamo”

Lo racconta Deborah Lucchetti, portavoce Abiti Puliti ai microfoni di Monica Pelliccia
 

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