Lo ha detto Sergio Baglioni, vicepresidente di Snami Firenze (sindacato nazionale autonomo medici italiani), a proposito delle difficoltà dei pronto soccorso fiorentini.
E’ urgente rivedere le procedure di accesso ai pronto soccorso e rafforzare la sanità territoriale, potenziando ad esempio la figura dell’infermiere di famiglia”. Lo ha detto Sergio Baglioni, vicepresidente di Snami Firenze (sindacato nazionale autonomo medici italiani), a proposito delle difficoltà dei pronto soccorso fiorentini.
“Appare sempre più urgente e necessaria una riforma del comparto dell’emergenza-urgenza come componente del sistema territoriale, a sua volta in difficoltà per carenza dei medici e di razionale riorganizzazione – ha aggiunto il vicepresidente provinciale di Snami -. Una riforma urge, lo diciamo tutti, per soccorrere una sanità oggi in difficoltà per tagli e carenza di medici, per rispondere in modo efficace alle tante richieste della cittadinanza che di certo non possiamo ignorare”.
In particolaare “la situazione nei pronto soccorsi degli ospedali fiorentini sta diventato sempre più complicata, con affollamento prevalente di anziani, come tutti gli anni con il caldo e nei picchi di epidemie” ha aggiunto Baglioni.
“Il problema della disidratazione si accentua per ovvi motivi con le temperature attuali ma è un problema di tutto l’anno – ha spiegato il viepresidente ello SNAMI parlando di una delle maggiori cause di accesso ai pronto soccorso -. Gli anziani non percepiscono la sete e se non sono più autonomi, se non sono controllati da un familiare o un operatore, vanno invariabilmente in crisi di idratazione”.
Secondo Baglioni sono “gravi le carenze di medici dentro i pronto soccorso e i tagli al 118. Vi sono passi importanti ma ancora molte contraddizioni e ritardi. Occorre però una riforma più ampia e profonda, che renda attrattivo il percorso professionale, con migliori possibilità di carriera e che offra differenti retribuzioni e un più sano equilibrio di vita e lavoro”.