Ven 22 Nov 2024
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ToscanaScienza e TecnologiaSocial aiutano la ricerca sugli spostamenti della gazza marina nei mari italiani

Social aiutano la ricerca sugli spostamenti della gazza marina nei mari italiani

Firenze, la ricerca nasce da un team di ricercatori che ha avviato un innovativo esperimento di citizen science per monitorare con l’aiuto dei social network lo spostamento delle gazze marine nei mari italiani.

Un team di ricercatori della stazione zoologica Anton Dohrn, in collaborazione con l’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Cnr di Firenze (Cnr-Iret) e delle UniversitĂ  di Siena e Palermo, hanno avviato un esperimento molto innovativo di citizen science, così da monitorare anche con l’aiuto dei social network piĂą diffusi, gli spostamenti degli esemplari di Alca torda, piĂą comunemente nota come gazza marina, nei mari italiani.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Animals. La specie in questione è tipica dell’Atlantico e dei mari del Nord, ma oggi si ritrova sempre di piĂą alle nostre latitudine, le cause di ciò sono varie: si va dai sempre piĂą frequenti fenomeni atmosferici estremi all’impoverimento dei Mari del nord.

Viene definita come una “singolare invasione, sulle coste italiane così come della Grecia e della Libia“, per la quale è stata avviata “un’ampia ricerca in mare aperto, integrando le informazioni raccolte dai social con dati acquisiti da piattaforme online di citizen science e il supporto di realtĂ  che operano nell’ambito della protezione marina, quali Lega navale, le Area marine protette, operatori del settore pesca sensibili al tema”.

I social hanno contribuito in quanto hanno “permesso di acquisire la maggioranza dei dati utili a descrivere il fenomeno (complessivamente il 35,2% dei dati)”.”Basta pensare – si spiega – che, per questo studio, le osservazioni compiute da uscite ornitologiche mirate hanno rappresentato il 17% dei dati, mentre altri dati sono stati acquisiti da strumenti complementari come ad esempio form distribuiti a soci della Lega Navale, che hanno influito per il 14,2%. In tre settimane, tra novembre e dicembre, pervenute centinaia di osservazioni: fra queste sono state scremate quelle che potevano riguardare gli stessi individui ed eliminate quelle prive di un’adeguata documentazione fotografica: grazie a tali osservazioni si è potuta censire, nel solo giorno del 27 novembre, la presenza di 747 gazze marine nei mari italiani, un numero probabilmente sottostimato”.

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