Firenze, domenica 2 ottobre, alle 18:00 è organizzata una manifestazione di solidarietà con le donne iraniane, in piazza Sant’Ambrogio dal collettivo di femministe iraniane, ‘Feminists for Jina’.
Sempre in segno di solidarietà con le donne iranane, per tutta la giornata di domenica 2 settembre, al Museo Novecento di Firenze sarà possibile lasciare una ciocca di capelli, unendosi così simbolicamente alla lotta che le donne iraniane stanno portando avanti con grande coraggio nel loro paese.
La manifestazione e l’iniziativa del Museo Novecento, peraltro già promossa anche dalla Triennale di Milano e dal Maxxi di Roma, sono in segno di solidarietà a seguito dell’uccisione da parte della polizia morale della 22enne Mahsa Amini, arrestata per aver indossato male il velo, e della repressione violenta delle successive proteste che hanno provocato la morte di Hadis Najafi.
Le ciocche raccolte saranno consegnate all’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran in segno di protesta. “Siamo a fianco alle donne di tutto il mondo nella battaglia del riconoscimento dei diritti e delle libertà, contro ogni repressione e violenza”, hanno detto l’assessore a diritti e pari opportunità Benedetta Albanese e la vicesindaco Alessia Bettini. Albanese parteciperà domani anche alla manifestazione.
A promuovere la manifestazione in piazza Sant’Ambrogio anche un comunicato a firme ‘Iraniani all’estero: “Le proteste scatenate dopo la morte di Mahsa Amini, una ragazza di 22 anni uccisa dalla polizia morale iraniana per aver indossato male il velo, stanno andando avanti da più di due settimane. Il governo iraniano non solo non ha dato delle spiegazioni valide sulla morte di Mahsa, ma sta massacrando altre donne, uomini, ragazze e ragazzi per strada, definendo i manifestanti pericolosi per la sicurezza nazionale. Finora sono state ammazzate più di 80 persone, circa 3000 arrestate e tantissime ferite. Noi Iraniani all’estero ci facciamo portavoce delle loro proteste. Se anche voi credete nel valore della vita, dell’umanità e della libertà delle persone unitevi a noi in piazza”.