Scade il 30 agosto prossimo il bando per il sostegno alla domiciliarità per persone con autonomia limitata. Il bando, rivolto alla Zone distretto e alle Società della Salute, destina 12,3 milioni di euro per il sostegno economico alle famiglie, per favorire la permanenza presso il proprio domicilio delle persone non autosufficienti o affette da demenza nella fase iniziale della malattia.
Il bando rientra nel POR FSE (Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo) 2014-2020. Due le azioni previste per il sostegno alla domiciliarità: un contributo da 400 a 700 euro al mese per le persone anziane non autosufficienti; un pacchetto di interventi fino a un massimo di 4.000 euro l’anno per le persone affette da demenza. Tutte le azioni saranno avviate a settembre dalle Società della Salute/Zone distretto ed erogate alle persone già valutate, o che verranno valutate dall’UVM (Unità di valutazione multidisciplinare) , e riconosciute non autosufficienti.
“Assistere una persona non autosufficiente è un impegno molto gravoso per le famiglie – è il commento dell’assesore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi – E come Regione stiamo mettendo in atto tante iniziative per essere vicini alle famiglie e non lasciarle sole in questo impegno. E’ importante che i pazienti non autosufficienti restino quanto più è possibile nel proprio domicilio: è scientificamente dimostrato che restare nel proprio ambiente, a contatto con i propri affetti, può contribuire anche a potenziare gli effetti delle cure, o comunque a non far peggiorare le condizioni psicofisiche. Con questo bando, vogliamo offirere alle famiglie opportunità in più per mantenere le persone con scarsa autonomia a casa propria”.
Due i tipi di azioni previsti:
1) Percorsi innovativi per la cura e il sostegno familiare di persone affette da demenza lieve o moderata: la persona, presa in carico e valutato dalla UVM zonale, riceverà un Piano individualizzato che potrà prevedere la combinazione di diverse tipologie di prestazioni consentendo la composizione di un pacchetto di interventi il cui ammontare può variare da un minimo di 3.000 e massimo 4.000 euro l’anno, erogabili attraverso Buoni servizio e formalizzati in un Piano di spesa. Le prestazioni previste potranno essere Servizi domiciliari professionali (assistenza di base, fisioterapia, stimolazione neurocognitiva, supporto psicologico, ecc. a domicilio), frequenza a Centri Diurni, Caffè Alzheimer e Atelier Alzheimer, Musei dedicati alle persone con Demenza.
2) Ampliamento del servizio di assistenza familiare: è rivolto a persone ultra65enni non autosufficienti che presentano un elevato bisogno assistenziale e prevede l’erogazione di contributi economici a fronte del costo sostenuto dalla famiglia per l’assistente familiare, assunto con regolare contratto di lavoro, per facilitare la permanenza nel proprio contesto familiare della persona e anche promuovere l’occupazione regolare e una maggiore sostenibilità della spesa a carico delle famiglie. Il contributo verrà erogato attraverso un Buono servizio il cui ammontare mensile può variare da 400 a 700 euro a seconda della condizione economica del destinatario verificata attraverso l’attestazione Isee. Da sottolineare che i contributi possono essere corrisposti anche a chi è in lista di attesa per entrare in una Rsa: chi riceve il contributo non perde il diritto a entrare nella Rsa.