Lo ha detto il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo, commentando l’operazione della polizia di Stato che ha permesso di smantellare una centrale dello spaccio ai giardini della Fortezza da Basso, a Firenze.
“Per lo spaccio al dettaglio la legge prevede pene che nella maggior parte dei casi non consentono di mantenere gli arrestati in situazione di detenzione, per cui i pusher sono convinti di una sostanziale impunità, ma con quest’indagine si è cambiato completamente metodo, facendo ricorso agli agenti sotto copertura come si fa per il contrasto ai grandi traffici di droga”, spiega Creazzo, “è stato possibile elevare a carico dei soggetti arrestati anche l’imputazione di associazione per delinquere”.
A carico dell’organizzazione, ha aggiunto Creazzo, è possibile ipotizzare “un giro di affari di centinaia di migliaia di euro, se non di milioni”.
Alla Fortezza, ha spiegato poi il questore Alberto Intini, “era evidente una situazione quasi di controllo del territorio”.
“Nonostante servizi quasi tutti giorni – ha aggiunto – la norma non consente di affrontare in modo efficace lo spaccio di lieve entità, per questo abbiamo valutato un’azione di contrasto investigativo più adeguata”.
Gli oltre 200 episodi di cessione sono stati documentati dalla polizia in circa 70 giorni di indagini.