A rischio la stagione 2024/2025 del Teatro di Rifredi a Firenze, palcoscenico di quartiere calcato negli anni da nomi eccellenti e da qualche tempo entrato a far parte della Fondazione Teatro della Toscana che oggi รจ in crisi per mancanza di fondi. Nonostante il cauto ottismo del regista stabile dello spazio, Angelo Savelli, il Teatro deve fare i conti con contratti scaduti e incertezze economiche nel prossimo futuro.
Cronaca di una crisi annunciata e anticipata anche sulle nostre frequenze. Parliamo del Teatro di Rifredi, realtร con oltre un secolo di storia di proprietร della societร di Mutuo Soccorso che ha sede nel quartiere, e che come una fenice rinacque piรน forte dall’incendio per un assalto fascista negli anni venti inanellando, nel tempo, successi e legando il suo nome a compagnie e direttori artistici di chiara fama quali Alessandro Benvenuti, Athina Cenci, Pupi e Fresedde.
Questo sipario, oggi, รจ a rischio, la stagione teatrale รจ appesa a un filo come effetto collaterale del terremoto economico che ha investito il Teatro della Toscana, da cui da due anni dipende lo spazio. I nove milioni e mezzo mancanti sul piatto della capofila La Pergola potrebbero far vacillare la sopravvivenza di un teatro che, come ha sottolineato la Consigliera di Firenze Democratica, Cecilia del Re, รจ fondamentale per la vitalitร del quartiere, e non solo. Pesano, dice ancora Del Re, i contratti scaduti dei lavoratori dello spettacolo, l’assenza di una visione politica per le istituzioni culturali della cittร , un j’accuse che trova sponda in FdI con Angela Sirello e in FI, sia in Comune che in Regione, che ha presentato due interrogazioni in merito.
Nel mentre si attende l’incontro del Cda della Fondazione, convocato a breve, da Rifredi il regista Angelo Savelli usa parole di calma apparente: โNon ci spaventa partire in ritardo – spiega dalle pagine de La Nazione – piรน difficile sarebbe sostenere una programmazione in solitariaโ. A rischio, insomma, sarebbero anche quei nomi eccellenti che hanno reso questo piccolo presidio culturale della periferia fiorentina un grande teatro conoscuto oltre i confini nazionali.