Firenze, “Le segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil sono, per i punti vendita del settore commercio situati nel territorio regionale, dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici”.
Così si legge in un comunicato che continua: “Tale dichiarazione deriva dal fatto che molte aziende del settore commercio non hanno preso in considerazione le richieste che le scriventi hanno inviato, sia a livello nazionale che regionale, dove si chiedeva, in questa fase, di ridurre le fasce orarie di apertura al pubblico e di prevedere la chiusura di tutti i punti vendita nelle giornate domenicali collocate nella vigenza dei decreti legislativi emanati dalla Presidenza del Consiglio in merito alla difficile situazione sanitaria”.
“Tali richieste, più volte reiterate, hanno visto in questa fase alcune aziende raccogliere le nostre sollecitazioni, anticipando l’orario di chiusura serale e chiudendo la domenica ed altre decidere, ad oggi, di non prevedere alcuna riduzione e neppure alcuna chiusura domenicale. Si sta quindi determinando un quadro di non omogeneità e confusione del settore che, oltre a creare uno svantaggio per le aziende più virtuose, potrebbe sfociare in un sovraffollamento nei punti vendita che rimarranno aperti, con evidenti e gravi problemi di contagio”.
“Per questi motivi, ritenendo irresponsabile il comportamento di quelle aziende che continuano a privilegiare il profitto al senso di responsabilità collettiva di cui il paese ha bisogno – conclude il comunicato – dichiariamo a partire dalla presente lo stato di agitazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori occupati nei punti vendita della toscana, ponendo a disposizione delle nostre strutture territoriali un pacchetto di 16 ore di sciopero, che saranno utilizzate unitariamente a discrezione delle stesse”.