Sab 21 Dic 2024
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ToscanaCronacaStop a colture baccelli per salvare bimbo allergico a Sesto Fiorentino

Stop a colture baccelli per salvare bimbo allergico a Sesto Fiorentino

Un bimbo soffre di allergia alle fave e così il sindaco vieta con un’ordinanza di coltivare i legumi nell’arco di 300 metri dall’abitazione del piccolo.

Succede a Sesto Fiorentino, un comuni dell’hinterland del capoluogo toscana, dove il sindaco, Lorenzo Falchi, ha predisposto un atto con cui fa divieto di coltivare le fave (nella provincia fiorentina comunemente chiamate baccelli) in un’area a sud e a nord della ferrovia. A motivare l’ordinanza, spiega la stampa locale, sono state esigenze legate alla tutela della salute di un bambino affetto da ‘favismo’, una carenza congenita di un particolare enzima, il glucosio-6-fosfato deidrogenasi, che in condizioni normali è presente nei globuli rossi ed è determinante per la loro stessa sopravvivenza.

In persone affette da questa patologia, le crisi vengono scatenate dall’assunzione di fave fresche o secche o anche, semplicemente, dall’inalazione dei loro vapori. Proprio per queste difficoltà la madre di un minorenne residente sul territorio sestese,  aveva presentato nel novembre scorso, una richiesta al Comune perché venisse sospesa la coltivazione di fave nei campi adiacenti alla propria abitazione, portando a corredo della domanda una serie di documenti ed esami relativi alle condizioni di salute del figlio.

L’istanza, però, inizialmente non era stata accolta dopo il parere arrivato dalla Usl Toscana Centro che, riprendendo le direttive date dal ministero della salute nel 2012, riteneva di non avere elementi certi per poter disporre un divieto di coltivazione di questo legume nel raggio di 300 metri dall’abitazione in cui era segnalato il caso di favismo. L’orientamento è però cambiato dopo l’acquisizione di altre informazioni e ulteriori incontri anche del sindaco con la mamma del bambino colpito da malesseri in determinate situazioni con presenza di baccelli: quindi, anche se non esistono prove certe per poter correlare l’inalazione del polline con lo scatenarsi delle crisi emolitiche, in via cautelativa e a tutela della salute il Comune ha comunque disposto il divieto di coltivazione di fave in un’area piuttosto vasta. Chi, nella zona interessata, avesse già provveduto alla semina dovrà invece eliminare tutti i tipi di coltura della specie entro sette giorni dalla data di pubblicazione dell’ordinanza.

Il servizio di Simona Gentili