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🎧 Strage Georgofili: “trattativa Stato-Mafia ci fu”

Strage Georgofili

Lo ha detto Luigi Dainelli, presidente Associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofili, in occasione di un’iniziativa, stamani nel salone dei Cinquecento in palazzo Vecchio, in ricordo della strage del 27 maggio 1993.

“La trattativa Stato-Mafia c’è stata, tanto che dal 1994 le stragi sono finite. Può darsi che la mafia abbia ottenuto quello che chiedeva: spero un giorno di poter scoprire tutta la verità”. Lo ha detto Luigi Dainelli, presidente Associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofili, in occasione di un’iniziativa, stamani nel salone dei Cinquecento in palazzo Vecchio, in ricordo della strage del 27 maggio 1993.

“Per noi non esiste un anniversario, tutti i giorni è un dolore che si rinnova e che non finirà mai – ha aggiunto -. Sento dire che bisogna ricordare i 30 anni nel 2023, in tanti si butteranno su questa commemorazione anche perché ci sono le elezioni politiche: persone che magari non rivedremo mai più. Per questo dico che per noi non esiste anniversario”.

Tra i presenti all’evento sulla strage dei Georgofili,  il prefetto Valerio Valenti che ha parlato di “una pagina della storia italiana che ha segnato tutto il Paese, come i fatti hanno dimostrato, dalla Sicilia fino a qui” e ha ricordato Gabriele Chelazzi, il pm che individuò e fece condannare mandanti ed esecutori delle stragi ’93-’94. “Chelazzi è stato una punta di diamante come tanti altri giudici che hanno lavorato sul fronte dell’antimafia e hanno portato a casa risultati importanti – ha detto -. I Georgofili rappresentano una svolta, si è passati dalla teoria che la mafia era radicata solo al Sud alla certezza che invece la strategia mafiosa riguardava anche beni artistici, monumentali e andava combattuta a 360 gradi sul territorio nazionale”.

“Se la pericolosità si misura in termini di vittime potrei dire che oggi le mafie sono meno pericolose. Ma in realtà questo non è questo il metodo per misurare la pericolosità della mafia, che si infiltra in maniera subdola e in maniera assolutamente ormai invisibile nell’economia e nel sistema della legalità. Le mafie sono pericolose tanto quanto lo erano una volta” ha aggiunto  Valenti.  “Bisogna adeguare gli strumenti di contrasto a questi fenomeni, potenziando anzitutto la prevenzione, i sistemi con cui si intercettano i circuiti finanziari che sono quelli molto più appetiti oggi dalla mafia – ha aggiunto -. E’ un tema ancora attuale”.

L’assessore alla cultura della memoria e della legalità Alessandro Martini ha parlato di “ferita che non si rimargina”, sottolineando che questa “è la mattina dei giovani, sono felice che siano presenti qui in tanti”. Tra gli interventi quello del consigliere speciale del sindaco Nardella per la legalità Giuseppe Quattrocchi: “Sono date insopportabili da ricordare, anche per il pensiero di quello che è accaduto e di quello che Chelazzi è stato per Firenze e per noi magistrati”, ha sottolineato.

 

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