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Strage Suviana: in pericolo di vita il ferito ricoverato a Pisa, un disperso di Pontedera

Strage Suviana – Sarebbe in pericolo di vita, secondo quanto appreso, uno dei cinque tecnici rimasti gravemente feriti nell’esplosione alla centrale elettrica Enel Green Power del lago di Suviana, che si trova ricoverato, in prognosi riservata, nella rianimazione del centro ustioni di Pisa.

L’uomo ha ustioni serie in diversi parti del corpo e i medici non hanno ancora sciolto la prognosi. Hanno invece fra i 37 e i 68 anni i quattro lavoratori che ancora risultano dispersi alla centrale idroelettrica di Bargi al lago di Suviana. I loro nomi sono stati confermati dalla Prefettura di Bologna: si tratta di Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano; Alessandro D’Andrea, 37 anni, di Pontedera; Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre e Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli.

Un minuto di silenzio in apertura del Consiglio regionale della Toscana per le vittime dell’esplosione nella centrale elettrica di Suviana e del Moby Prince, a 33 anni dalla tragedia. Lo ha chiesto aprendo i lavori d’aula il presidente del Consiglio toscano, Antonio Mazzeo. “In apertura della seduta è giusto esprimere il cordoglio per la strage avvenuta ieri pomeriggio sull’appennino bolognese – ha detto Mazzeo -. Proprio mentre eravamo in aula ieri per la prima variazione di bilancio, una forte esplosione è avvenuta nel sottosuolo della centrale elettrica di Suviana, in territorio emiliano al confine con la Toscana”. Mazzeo si è detto vicino “alle famiglie dei lavoratori colpiti da questa tragedia e alle istituzioni locali coinvolte, al sindaco della Città metropolitana di Bologna Matteo Lepore, al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e alla presidente dell’assemblea legislativa Emma Petitti. Il mio ringraziamento e quello di tutto il Consiglio regionale – ha aggiunto – va ai Vigili del Fuoco, alle Forze di Polizia e a tutti i volontari e soccorritori impegnati sul luogo che da ore stanno lavorando in maniera incessante. Tutta la Toscana è vicina all’ Emilia Romagna”. Ma oggi cadono anche i 33 anni dalla tragedia del Moby Prince, avvenuta il 10 aprile del 1991. “Voglio ribadire la richiesta di verità e giustizia che Livorno e la Toscana invocano da oltre trent’anni – ha detto Mazzeo -. Una richiesta che non può e non deve restare inascoltata. Quella verità e quella giustizia vanno trovate. Lo dobbiamo alle 140 vittime della strage della più grande tragedia della marineria commerciale italiana”.

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