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Strage Viareggio, Mattarella: è ferita inaccettabile

Strage di Viareggio

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In occasione del 15esimo anniversario della strage di Viareggio che costò la vita a 32 persone, il presidente della Repubblica Mattarella ha affermato: “la sicurezza trasporti e lavoro è indicatore civiltà, incide sulla vita delle persone

“La notte del 29 giugno 2009, Viareggio venne ferita dalle conseguenze di un disastro ferroviario che, oggi come allora, ci appare inaccettabile. Le immagini e la memoria di quella tragedia restano incancellabili. Nel quindicesimo anniversario, la Repubblica è vicina ai familiari che videro i loro cari inaspettatamente strappati alla vita e che, nel dolore, seppero avviare un percorso civile per accertare le responsabilità di quanto accaduto e per promuovere, ovunque, maggiore sicurezza nei trasporti”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio in occasione dell’anniversario del disastro ferroviario di Viareggio del 2009.

“La sicurezza nei trasporti, come quella sul lavoro, è un indicatore di civiltà che deve prevalere su qualsiasi logica di profitto, perché incide sulla vita delle persone. È questa una lezione che mai deve essere dimenticata” ha aggiunto Mattarella. Che ha sottolineato come “le reti infrastrutturali, e tra queste le ferrovie, sono condizione essenziale per la vita e lo sviluppo economico del Paese. La sicurezza è un presupposto irrinunciabile, oltre a essere un diritto primario di cittadini e utenti. Non si può derogare agli standard acquisiti, anzi il livello della sicurezza va elevato tramite controlli e tecnologie più efficaci e una crescita generale di consapevolezza”.

Lo scorso gennaio, la Corte di Cassazione ha riconosciuto le responsabilità civili e penali per la strage che nel 2009 causò la morte di 32 persone. I giudici hanno, inoltre, disposto un terzo processo di appello davanti ai magistrati di Firenze, limitatamente alle attuanti generiche, per alcuni imputati tra i quali l’ex ad di Fs e Rfi, Mauro Moretti condannato nell’appello bis a cinque anni.

«È passato davvero troppo tempo», sono le parole dell’avvocato Gabriele Dalle Luche, legale della associazione “Il Mondo che vorrei”, nata per riunire i familiari delle vittime. «Quella sulla strage di Viareggio è stata una sentenza della Corte di Cassazione storica, rivoluzionaria. La prima in assoluto in Italia a sancire la responsabilità dell’amministratore di una holding. Al quale viene riconosciuto il potere di ingerire legittimamente nelle controllate, ma assumendo un ruolo – così facendo – non da amministratore di fatto, ma da co-gestore anche in materia di sicurezza. Per cui ne risponde anche su questo fronte, chiamato in giudizio a rispondere di come ha esercitato i poteri di direzione e coordinamento. È la prima sentenza in assoluto con questi contenuti».

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