Lo chiedono in una lettera aperta al Governo i familiari delle 32 vittime della strage di Viareggio, riuniti nell’associazione ‘Il mondo che vorrei’, in vista del processo in corte di cassazione, che partirĂ il 2 dicembre, a cui non potranno partecipare a causa delle restrizioni per l’emergenza Coronavirus perchĂ© la Toscana è in zona rossa.
“Sappiamo bene quanto questo periodo sia difficile per tutti ma non impediteci di
poter essere presenti davanti alla corte di cassazione o di poter seguire via web quello che verrĂ discusso in quell’aula, non privateci della dignitĂ di esserci”.
Lo chiedono in una lettera aperta al Governo i familiari delle 32 vittime della
strage di Viareggio, riuniti nell’associazione ‘Il mondo che vorrei’, in vista del processo in corte di cassazione, che partirĂ il 2 dicembre, a cui non potranno partecipare a causa delle restrizioni per l’emergenza Coronavirus perchĂ© la Toscana è in zona rossa. L’associazione, fa sapere il presidente Marco Piagentini, ha anche chiesto un possibile rinvio dopo il 4
dicembre, nell’eventualitĂ che la Toscana passi in zona arancione.
“Abbiamo affrontato ogni volta, con dignitĂ e rispetto, le oltre 150 udienze dei due gradi di giudizio – sottolinea l’associazione nella lettera – ma almeno eravamo presenti. Vorremmo continuare ad esserci con la stessa dignitĂ . Adesso tocca a Voi dimostrare rispetto e dignitĂ , adesso tocca a Voi, perchĂ© noi familiari delle Vittime della Strage del 29 giugno
2009 a Viareggio non abbiamo altro”.
I familiari delle vittime richiamano le istituzioni “al proprio dovere, le richiamiamo ad uno sforzo di comprensione, di dignitĂ , di veritĂ e di rispetto verso i propri cittadini”. “Vorremmo ricordare che in quell’aula, in quei giorni, tutto sarĂ detto e tutto esisterĂ – conclude la lettera – perchĂ© 32 persone, 11 anni fa sono state
bruciate vive…e loro non potranno mai piĂą ricominciare”.