Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio in occasione del 76.mo anniversario della strage nazista di Sant’Anna di Stazzema. “Non vanno ignorati rigurgiti di intolleranza, di odio razziale, di fanatismo che pure si manifestano nelle nostre societĂ e nel mondo”
“Il 12 agosto di 76 anni fa le frazioni di Stazzema divennero teatro dell’oltraggio piĂą disumano: l’eccidio di centinaia e centinaia di civili inermi, soprattutto donne, bambini, anziani, rifugiati. Fu una delle stragi piĂą efferate compiute nel nostro Paese durante l’occupazione nazista per i numeri spaventosi del massacro, per la crudeltĂ con cui gli uomini delle SS si accanirono sui corpi privi di vita, per lo scempio del rogo nella piazza di Sant’Ann”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sottolineando che “oggi è giorno di raccoglimento e di memoria per la Repubblica” e che “un forte, indissolubile sentimento di solidarietĂ ci unisce ai sopravvissuti, ai familiari di chi è stato ucciso senza pietĂ , ai cittadini di Stazzema che hanno ricostruito la comunitĂ , sopportando il dolore e conservando il ricordo”.
Sulla base di quei valori di umanitĂ che i nazisti e i fascisti loro collaboratori volevano annientare – sottolinea il capo dello Stato – è stata conquistata la Liberazione e costruita la democrazia. Per questo, Sant’Anna di Stazzema è divenuta al tempo stesso un sacrario e un simbolo della nostra vita civile, dei diritti inviolabili della persona, del senso di giustizia a cui nessuna societĂ deve rinunciare e che la Costituzione repubblicana ci indica come impegno collettivo costante”.
“Non va mai dimenticato – è poi un altro passaggio della dichiarazione di Mattarella – che la volontĂ di potenza può spingersi fino a produrre un’ideologia di annientamento di chi è diverso, estraneo, visto come potenzialmente nemico. Non va dimenticato che quanti sottovalutano la violenza, alla fine se ne rendono complici. Non vanno ignorati rigurgiti di intolleranza, di odio razziale, di fanatismo che pure si manifestano nelle nostre societĂ e nel mondo, a volte attraverso strumenti moderni e modalitĂ inedite. La memoria degli eventi piĂą tragici e dolorosi della nostra storia costituisce un richiamo incessante per le coscienze”.
“Particolare gratitudine sentiamo verso coloro che, a Stazzema, hanno tratto dalle loro indicibili sofferenze la forza di testimoniare, di farsi portavoce di solidarietĂ , di libertĂ , di pace, di uguaglianza tra gli uomini. Grazie ai sopravvissuti e ai cittadini di Sant’Anna, quel luogo profanato dalla violenza piĂą crudele è diventato una pietra angolare dell’Europa e dei suoi ideali di civiltĂ . Anche le onorificenze di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania, recentemente conferite a Enrico Pieri e Enio Mancini, sono un prezioso segno di speranza che rende piĂą forti le comuni basi morali e culturali del nostro Continente”, conclude.
“Non va mai dimenticato che la volontĂ di potenza può spingersi fino a produrre un’ideologia di annientamento di chi è diverso, estraneo, visto come potenzialmente nemico. Non va dimenticato che quanti sottovalutano la violenza, alla fine se ne rendono complici” conclude il presidente


