Mar 5 Nov 2024
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ToscanaCronacaStragi naziste: presidente Mattarella in visita a Sant'Anna 

Stragi naziste: presidente Mattarella in visita a Sant’Anna 

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato questa mattina a Sant’Anna di Stazzema (Lucca), luogo dell’eccidio nazifascista del 12 agosto 1944 che fece 560 vittime tra la popolazione civile, fra cui anziani, donne e bambini.

Il presidente Mattarella è a Sant’Anna per partecipare alle iniziative per il 50/o anniversario del conferimento della medaglia d’oro al valor militare a Sant’Anna e anche per il 20/o dall’istituzione del Parco della Pace. Mattarella è il quinto presidente della Repubblica che visita Sant’Anna dopo Pertini nel 1982, Scalfaro nel 1998, Ciampi nel 2000, Napolitano insieme al presidente tedesco Gauck nel 2013.
Appena arrivato nella piazza di Sant’Anna, Mattarella ha incontrato uno dei superstiti, Enrico Pieri il quale il giorno della strage aveva 10 anni, e poi deposto una corona al monumento che ricorda l’eccidio. Poi ha visitato il museo, quindi si è recato alla Fabbrica dei diritti, edificio dedicato a convegni e eventi per la divulgazione della memoria di quei fatti.
“Sono tante, nella tragicità che le contrassegna, le similitudini tra” gli eccidi nazisti della Seconda Guerra Mondiale “di Sant’Anna di Stazzema e Monte Sole, autentici calvari civili del continente europeo. Le piccole chiese profanate e violate, con il massacro di quanti vi avevano cercato rifugio, resteranno un simbolo indelebile impresso nella coscienza di ogni uomo libero”. Lo ha evidenziato Mattarella a Sant’Anna di Stazzema dove “vi è, per la Repubblica, un sacrario della sofferenza e del martirio inflitti dalla barbarie nazista, e un simbolo di quella resistenza all’oppressore che la gente della Versilia e tutto il popolo italiano seppero far prevalere con sacrificio e trasformare in riscossa civile”.
“Nella Toscana nord-occidentale molti luoghi divennero teatro di battaglie, di uccisioni, di stragi – ha anche ricordato il Capo dello Stato -. I fascisti collaboravano con l’invasore e si facevano suggeritori ed esecutori di rappresaglie. Forno, Pioppeti di Montemagno, Fivizzano, Mezzano sono solo alcune tappe del lungo percorso di sangue che ha attraversato queste bellissime terre e si è poi inoltrato nell’Appennino, fino a giungere a Marzabotto, a Monte Sole”, nel Bolognese.

 

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