Lun 23 Dic 2024
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Cultura & SpettacoloT.R.A.M. Sesto Fiorentino: Bloodymary in prima nazionale

T.R.A.M. Sesto Fiorentino: Bloodymary in prima nazionale

Nell’ambito di CROSSING DOORS stagione di T.R.A.M. Teatro di Residenza Artistica Multipla sabato 24 e domenica 25 novembre al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino (FI) viene presentato in prima nazionale Bloodymary

Nell’ambito di CROSSING DOORS, stagione di T.R.A.M. Teatro di Residenza Artistica Multipla, sabato 24 e domenica 25 novembre al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino viene presentato in prima nazionale Bloodymary. Testo e interpretazione di Francesco Mancini, diretto da Massimo Conti (già tra i fondatori di Kinkaleri e alla sua seconda regia teatrale) che così descrive la pièce: “Non un monologo ma uno show in un night club immaginario. Scintillante come la voglia pulsante di vita in una jazz session degli anni Settanta”.

Questo testo, un “monologo per donna” interpretato da un attore, è diventato una
partitura per un corpo desiderante nella sua condizione di esistenza, depurato dalle
relazioni sociali, dove vivere è cercare di divenire. Evidentemente non c’è solo la morte da considerare, ma anche le condizioni di una vita.

In Bloodymary una donna dichiara di essere stata ammazzata e di essere nata.
Con un’accettata.
Dichiara che è stato il suo consorte ad aprirla in due e farla uscire fuori. Tutto parte da un
matrimonio che la madre le ha imposto e che da subito si è trasformato in una prigione.
La donna è relegata in casa. Soffocata dalle tendine delle finestre e dalla gelosia morbosa del
marito, sogna di fuggire.

Dallo squarcio che il marito le ha aperto si liberano fantasie, desideri mai attuati, tutto il rimosso di cui è stata vittima.
La donna si trasfigura, diventa Bloodymary, cantante venerata in un night da sogno e orgogliosa
della sua ferita, pronta a volare via, attraverso i sette cieli, come un angelo finalmente libero.
Questo testo, un “monologo per donna” interpretato da un attore, è diventato una partitura per
un corpo desiderante nella sua condizione di esistenza, depurato dalle relazioni sociali, dove vivere
è cercare di divenire.
Evidentemente non c’è solo la morte da considerare ma anche le condizioni di una vita.
Nel ritmo di ogni trasformazione, ogni corpo è una cosa che sente il mondo in movimento e se
stesso in mutazione. Ogni corpo è un luogo del desiderio in quanto tale e non per quello che
suscita; ogni corpo desidera fuggire non per dissolversi o evacuare, ma per affermare una
immagine di sé nel desiderio.
Fuggire per continuare a inseguire una possibilitĂ  di trasformazione.
Un corpo nudo è un corpo sacro come quello di un animale incontrato nel bosco o in un Night
Club. E lascia il segno della sua proclamazione, creando un unico pensiero sublime.

Biglietti: intero € 13 / ridotto € 10