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t vernice: ascolta l’intervista!

“Pianura Padana” è il nuovo singolo di t vernice, artista del panorama torinese che unisce il cantautorato italiano a un fresco pop psichedelico, lasciandosi influenzare da Alan Sorrenti e Enzo Carella, fino al più contemporaneo Mac DeMarco. L’intervista a cura di Giovanni Barbasso

Il nuovo brano di t vernice racconta una Pianura Padana vista dal treno, nella sua stupenda bruttezza industriale, in cui gli oggetti vicini si vedono a fatica mentre quelli lontani sfumano indefinitamente. In quello stesso grigio, dove finisce l’orizzonte, precipita la storia di due persone che vivono lontane da un estremo all’altro della pianura.

Un testo scritto di getto, e con in testa un giovane Luca Carboni, che tenta di spazzare via la nebbia da una storia ormai al capolinea, dove si cerca di aggiustare qualcosa che si è rotto, con un ultimo caffè di parole e nostalgia. A fare da sfondo le sonorità oniriche e sfumate, già firma stilistica di t vernice, in cui l’ascoltatore può perdersi, proprio come nella nebbia della Pianura Padana. L’intervista di Giovanni Barbasso

BIO

In t vernice, rigorosamente minuscolo, trovi un po’ di dramma e un po’ di commedia, in quantità non sempre uguali. Nelle sue canzoni trovi il pop psichedelico unito alla scuola cantautorale italiana a cavallo fra i Settanta e gli Ottanta. t vernice è tanta voglia di prendersi poco sul serio, una discreta faccia da culo e un’ottima predisposizione alla danza sconclusionata. Aggiungete il meglio della generazione Millennials, televisione spazzatura dei primi Duemila, calcio, discoteca, amore, nostalgia, treni Abruzzo-Bologna-Torino andata e ritorno, Talking Heads, vita universitaria, pianure padane e tante altre parole che stanno bene insieme alla musica.

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