Lun 23 Dic 2024
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ToscanaCronacaTassista in coma dopo aggressione: giovani assolti, fu legittima difesa

Tassista in coma dopo aggressione: giovani assolti, fu legittima difesa

Non fu un’aggressione ma legittima difesa.Con questa motivazione il giudice di Firenze Anna Liguori ha assolto, con rito abbreviato, Nicola Fossatocci, fiorentino, e Houman Ajamy Abbasalizadeh, iraniano da anni in Italia, entrambi di 23 anni.

I due giovani, il 12 luglio 2017, ebbero una discussione al termine di una corsa con il taxi di Gino Ghirelli. Una discussione degenerata: alla fine Ghirelli, rimase in terra dopo essere stato colpito con pugni e calci: l’uomo, che adesso ha 68 anni, per quelle lesioni da oltre un anno è in coma e gli è stata diagnosticata, tra i danni cerebrali e neurologici subiti, la perdita dell’intelletto. La sentenza è arrivata questa sera.

La procura aveva chiesto per entrambi una condanna a 6 anni.

I due giovani avevano trascorso una serata con altri amici prima di prendere il taxi nel centro di Firenze chiedendo di andare nella zona di San Niccolò dove avevano posteggiato la loro auto. Era la notte tra il 12 e il 13 luglio dello scorso anno: tutto sarebbe iniziato quando i 23enni chiesero al tassista se avesse il bancomat e alla sua risposta negativa avrebbero accettato di andare nella vicina piazza Beccaria per prelevare dei contanti. Proprio in piazza sarebbe nata la discussione, poi degenerata. Alla fine i due, secondo alcuni testimoni, sarebbero fuggiti. Ghirelli dopo aver chiamato la centrale per avvertire che due giovani non lo avevano pagato e che lo avevano aggredito colpendolo con una testata, andò a casa dove la mattina dopo venne trovato giĂ  in coma dalla figlia. I due giovani, difesi dall’avvocato Vittorio Sgromo, si presentarono la sera del 13 luglio ai carabinieri ai quali raccontarono la loro versione, accusando il tassista di averli aggrediti per primo. Per questo si sarebbero difesi e il tassista sarebbe finito a terra. Quando lasciarono la piazza, secondo loro, l’uomo era giĂ  in piedi. Una versione che, evidentemente, ha convinto il giudice. Al processo erano stati ammessi come parte civile i familiari di Ghirelli, assistiti dall’avvocato Bianca Maria Giogoli e la cooperativa di taxi. “Sono sconvolti – ha detto Giogoli riferendo la prima reazione dei familiari del tassista -. Loro volevano solo giustizia, non gli interessava un eventuale risarcimento”. “Aspettiamo le motivazioni”, saranno depositate entro 90 giorni, “ma come si fa a dire che è stata legittima difesa quando ci sono 4 testimoni che dicono che Ghirelli è stato picchiato mentre era a terra”, aggiunge il legale. Il pm Paolo Barlucchi, dopo avere letto le motivazioni, potrebbe presentare ricorso.