Il collegio giudicante ha accolto alcune eccezioni dei difensori emettendo un’ordinanza che stralcia, per incompetenza territoriale, l’imputazione per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, reato che sarà inserito in un fascicolo inviato al tribunale di Roma.
Nel processo di Firenze sull’inchiesta del Ros relativa alla costruzione del tunnel Tav
e della stazione sotterranea cittadina, il collegio giudicante, presidente Barbara Bilosi, ha accolto alcune eccezioni dei difensori emettendo un’ordinanza che stralcia, per incompetenza territoriale, l’imputazione per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, reato che sarà inserito in un fascicolo inviato al tribunale di Roma.
Inoltre, il tribunale ha accolto la questione sollevata dal legale di una delle società indagate, che ha sottolineato come i rimanenti reati, contestati agli imputati, debbano essere
giudicati davanti a un giudice monocratico, essendo venuto meno il reato associativo. La prossima udienza è fissata per il 16 maggio davanti al tribunale in composizione monocratica.
In precedenza, nel novembre 2017, lo stesso collegio si era dichiarato incompetente per altri due episodi di corruzione e abuso d’ufficio, anche questi riuniti in un fascicolo inviato
sempre al tribunale di Roma.