Fanno benissimo Regione Toscana e Comune di Firenze a chiedere chiarezza, risposte e velocità di intervento a Ferrovie”. Così il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, Giancarlo Fianchisti, e il presidente della Commissione trasporti dell’Ordine, Fiorenzo Martini a proposito dei paventati ritardi per i lavori della TAV
“C’è da augurarsi che questa tempo venga utilizzato sviluppando con Ferrovie progetti, interventi ed intese che consentano, con la Foster attiva, di avviare da subito l’ ampliamento della rete dei servizi in superficie, evitando così di rinviare l’organizzazione e l’attuazione del nuovo sistema di trasporti”. Lo affermano il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, Giancarlo Fianchisti, e il presidente della Commissione trasporti dell’Ordine, Fiorenzo Martini a proposito dei paventati ritardi per i lavori della TAV.
Franchisti e Martini si dicono molto preoccupati per i ritardi relativi al nodo fiorentino dell’Alta velocità. Il progetto è di 20 anni fa, andando avanti così rischiamo di perderne altri 20″
“La certezza è che per la TAV a Firenze ci sarà ancora un ritardo – sottolineano ancora in una nota -, ma ci auguriamo almeno che questo sia contenuto al massimo e che venga utilizzato per definire al meglio l’assetto urbanistico fiorentino, con le funzioni correlate alla nuova stazione, e per consolidare il progetto del nuovo sistema di trasporto, visto che la Foster consentirà di liberare in superficie i binari per i treni regionali”.
Per Fianchisti e Martini, “Come primo esempio – conclude Fianchisti – il collegamento della Foster con la rete di superficie, previsto con la fermata a Circondaria, potrebbe esser realizzato assieme alla stazione. E ancora sarebbe utile capire la funzione del people mover che dovrebbe collegare la Foster a Santa Maria Novella. Sarà un sistema di mobilità integrato con gli altri già presenti in città, capace di rendere più rapido il raggiungimento delle due stazioni da più punti di Firenze, e di contribuire a ridurre la cesura costituita dalla ferrovia, oppure sarà poco più di una navetta che fa la spola, col rischio che venga, come purtroppo abbiamo dovuto constatare in altri casi, sotto o male utilizzata?”.
Secondo il presidente della Regione Eugenio Giani incece oggi per il nodo Tav di Firenze ci sono “dei segnali confortanti”, e “in queste ore verrà da Roma il direttore dei lavori che è stato da poco nominato, alla luce dell’appalto che viene bandito il 10 agosto, a vedere lo stato della fresa”. “E’ una cosa che gli ho chiesto io, ha detto Giani, perché voglio rendermi conto se quella talpa che era sul punto di partire, e che è stata fermata ormai qualche anno fa, ha le condizioni per poter ripartire subito”.
Giani a detto che “accettiamo il programma che ci ha dato Ferrovie dello Stato sul nodo fiorentino della TAV, da qui al 2028 sono 6 anni: sostanzialmente si riparte da zero perché lo stop è stato di mesi, di anni, ma ora io e il sindaco Nardella saremo rigorosissimi. Avremo un atteggiamento di vigilanza, controllo, e anche aiuto attivo laddove necessario, perché questi lavori possano colmare un vuoto nell’Alta velocità in Italia”. Per il governatore toscano “non c’è più un treno in orario” e dunque “c’è bisogno di dare ossigeno a questa rete con binari dell’Alta velocità che siano autonomi e passino sotto la città; contemporaneamente, dando la possibilità di utilizzare il fascio di binari in superficie per i treni regionali e pendolari. Quindi è un’esigenza che tocca Firenze la Toscana, ma tocca la linea fondamentale della rete italiana, quella da Milano a Roma. Se non ci si rende conto di questo si è miopi”.