Teatro Studio Krypton presenta domani ore 19, con replica mercoledì 11 dicembre ore 19, “Il Diluvio” da Leonardo Da Vinci presso il chiostro dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Un’opera di Teatro architettura, regia di Giancarlo Cauteruccio, con l’attore Roberto Visconti e il soprano Monica Benvenuti. Musiche originali eseguite dal vivo da Gianfranco De Franco e scenografia virtuale di Massimo Bevilacqua ed Alessio Bianciardi. Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili.
Il comunicato stampa di Teatro studio Kripton, riporta: “Le celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci hanno spinto importanti artisti e istituzioni a confrontarsi con i temi del genio toscano. Un creatore con molteplici capacità artistiche e tecnico/scientifiche messe al servizio dei signori dell’epoca. I suoi diffusi interessi e la curiosità con cui studiava il mondo fenomenico, in modo che possiamo definire pre-scientifico, danno la cifra di un carattere irrequieto e indubitabilmente moderno.
Potente e singolare è il breve scritto, conservato nel Codice Atlantico e Codice Windsor, che riguarda il diluvio: immagini e testi che illustrano e si interrogano sulla potenza dell’acqua nella distruzione vendicativa, anche se nella ricerca di toni tra il mistico e lo scientifico. Ma la sua esplorazione delle conseguenze catastrofiche pratiche dei miti biblici non può non richiamare la nostra contemporaneità , segnata dalle recenti alluvioni , dall’avanzare del riscaldamento globale, dallo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei mari.Il destino dell’umanità è confrontarsi con la distruzione da parte degli elementi naturali.
Su queste riflessioni si basa Il diluvio che Giancarlo Cauteruccio dirige, una particolare performance di Teatro-Architettura, già sperimentata con vero successo nel cortile del Chiostro di S.Ivo alla Sapienza a Roma in ottobre passato. L’allestimento site specific per il luogo capolavoro di Borromini è entrato in dialogo perfetto con quell’architettura, generando un risultato di fortissimo impatto percettivo. Il Diluvio è un work in progress che si confronta via via con spazi diversi.
Il regista nella seconda tappa, quella fiorentina pensata per il chiostro dell’Accademia di belle arti (coperto da portici ad archi ribassati agli inizi del 600), crea una nuova opera immersiva sul tema dell’acqua, della sua violenza, della sua dirompenza, compresa quella manifestatasi in tempi recentissimi , traendo Ispirazione dal testo poetico/scientifico di Leonardo.
I magnifici disegni con i quali il genio di Vinci studia l’azione degli elementi sul paesaggio diventano il motore di un teatro per lo spazio architettonico. Il regista parte da quelle pagine e si interroga su ciò che l’acqua fuori dal suo corso naturale determina. L’acqua diviene personaggio nella performance, una sorta di creatura viva. La sua natura, pacifica e calma negli argini, minata dalle trasformazioni dell’uomo diventa feroce ,indomabile , esonda e distrugge per accumulazione di forza.