Terminata ieri sera dopo 10 giorni l’Acampada del Comitato Palestina Siena. Mozione respinta ma che chiedeva l’istituzione di osservatori sui programmi di cooperazione che l’Università ha con gli atenei israeliani o con le industrie della filiera bellica. Istituita invece una commissione per studiare e valutare gli accordi in maniera trasparente.
E’ terminata ieri sera dopo 10 giorni l’Acampada del Comitato Palestina Siena che, dopo essere iniziata all’ingresso del Polo Mattioli dell’Ateneo senese, negli ultimi due giorni si era spostata all’interno del Rettorato. Tende, materassi e striscioni con scritto ‘Rettorato Occupato’ e ‘Intifada studentesca’ sono stati portati via da una trentina di studenti al termine della riunione del Senato accademico che ha discusso una mozione proposta proprio dal Comitato. Mozione respinta ma che chiedeva l’istituzione di osservatori sui programmi di cooperazione che l’Università ha con gli atenei israeliani o con le industrie della filiera bellica. Istituita invece una commissione per studiare e valutare gli accordi in maniera trasparente. “Il rettore Roberto Di Pietra ha suggerito una commissione di Senato che si occuperà di redigere tutti gli accordi che l’Università ha in questo momento, un modo per garantire trasparenza e accessibilità a tutti gli accordi attualmente vigenti” ha spiegato Francesca Pagni del Comitato Palestina Siena.
a Firenze invece la mozione è stata approvata, dopo alcune modifiche, oggi all’unanimità dal Senato accademico, ed era presentata da studenti e personale dell’Università di Firenze, insieme a rappresentanti studenteschi di altre università e istituti, come la Normale di Pisa, che ha anche una sede nel capoluogo toscano, o l’Istituto universitario europeo di Fiesole.
Ad incitare l’approvazione della mozione un rumoroso presidio sotto la sede del rettorato in piazza San Marco, che ha ‘accompagnato’ la riunione del Senato accademico per tutta la mattina. Ma cosa chiede la mozione? Chiedere l’immediato cessate il fuoco e condannare i bombardamenti di scuole, università, ospedali e luoghi di culto in Palestina e l’invasione di Rafah, oltre all’impegno, secondo quanto appreso, per la rettrice Petrucci di portare questa posizione dell’Università di Firenze alla Conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui) in programma il 23 maggio a Roma.
Il tutto insieme alla garanzia della creazione di un tavolo di lavoro per la nascita di una commissione di valutazione etica sugli accordi stretti dall’Ateneo fiorentino con le università israeliane ed aziende in qualche modo collegate al conflitto in Palestina.