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Terra di tutti Film Festival fa tappa allo Stensen di Firenze

Oltre 40 film, 25 paesi, 4 giorni di eventi: Terra Di Tutti Film Festival, una full-immersion nel sud del mondo e nella sua realtà invisibile. Dal 10 al 13 ottobre, tra Bologna e Firenze. Tappa fiorentina al Cinema Stensen, con una serata dedicata alle lotte per i propri diritti, alle migrazioni.  Sarà presente la regista Ester Sparatore.

Il “Terra di Tutti Film Festival”, rassegna dedicata al cinema sociale promossa da COSPE Onlus e WeWorld-GVC Onlus fa tappa giovedì 10 ottobre al Cinema Stensen (viale don Giovanni Minzoni 25) a Firenze. In programma quattro documentari che portano sul grande schermo le lotte per i diritti, i conflitti, le storie di resistenza, da punti di vista differenti. Protagonista è il cinema sociale, in molti casi povero di budget, ma ricco di prospettive, visioni e critiche su quando accade ovunque nel mondo.

La serata fiorentina del “Terra di Tutti Film Festival” si apre alle ore 18 con “In limbo” di Anja Dalhoff, già vincitrice lo scorso anno del premio “Voci di Donne Invisibili”. Questo nuovo lavoro racconta la storia di Edward, giovane nigeriano trafficato in Europa, sfruttato per anni fino a quando, in Danimarca, riesce a sfuggire ai trafficanti. L’occhio della Dalhoff segue la sua lotta e la sua resistenza, ma anche i momenti bui e l’angoscia di sapere che la propria famiglia in Nigeria è in grave pericolo. “Nuove povertà” è il titolo della seconda sessione di proiezioni, tutte a ingresso gratuito, che accende i riflettori sul Messico. “Midnight Family” di Luke Lorentzen, infatti, pone lo sguardo sulla concorrenza e gli interessi che condizionano la tutela del diritto alla salute nel paese centroamericano. Tra lotte intestine e equilibri di potere a pagare il prezzo più alto sono sempre i civili. Alle ore 20.30 il focus si sposta dall’altra parte del mare. “Nefta Football Club” di Yves Piat e “Celles qui restent” di Ester Sparatore, presentato in anteprima al Biografilm 2019, offrono due punti di vista differenti per raccontare la vitalità, la speranza e l’attività della società civile tunisina. Sarà presente in sala proprio la regista che dialogherà con Anna Meli di COSPE Onlus.

La serata sarà dedicata alle ennesime vittime dei naufragi nel Mar Mediterraneo. Solo ieri sono morte infatti davanti alle coste di Lampedusa 13 persone, tra cui molte donne, bambini e bambine. Venti sono ancora disperse. Non sono vittime del mare, ma di una scellerata politica migratoria. Questi morti arrivano a pochi giorni dalle celebrazioni della giornata della memoria che ricorda come il 3 ottobre del 2013 morirono in quelle stesse acque 368 persone. Le ricorderemo con un minuto di silenzio ma anche parlando delle ultime iniziative del governo italiano che ha individuato proprio nella Tunisia una terra di “rimpatri”: “Non una soluzione – dice Anna Meli – ma l’ennesimo palliativo per l’opinione pubblica. Quello che occorre per mettere fine a questa strage sono corridoi umanitari e canali regolari di ingresso”.

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