Terremoto in Appennino, lesionata ed evacuata Rsa a Marradi, 30 anzianti trasferiti in strutture vicine. Oltre 55 scosse registrate nella zona di Marradi da quella più forte delle 5.10, uno sciame sismico ancora in corso. Proseguono le verifiche agli edifici, segnalati alcuni distacchi di intonaco e crepe. Intervista al sindaco di Marradi, Triberti.
“A seguito della scossa di terremoto avvenuta questa mattina a Marradi l’Asl centro ha provveduto immediatamente a mettere in sicurezza a scopo preventivo la struttura di Villa Ersilia, residenza per anziani di Marradi”. Lo fa sapere, sui social, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
“I vigili del fuoco presenti sul posto hanno evidenziato lesioni strutturali che a causa dello sciame sismico potrebbero compromettere la sicurezza della residenza. Pertanto in accordo con l’amministrazione comunale l’asl ha già attivato le operazioni di trasferimento dei 30 anziani presenti al momento a Villa Ersilia che in primo luogo saranno trasferiti nelle strutture vicine per garantire la prossimità ma al tempo stesso -conclude Giani- sono già pronte per la accoglienza anche strutture presenti in altre zone del territorio aziendale”.
In seguito all’evento sismico sono stati segnalati nell’area interessata “solo lievi danni ad alcune strutture”. A scopo precauzionale, fa sapere la Protezione civile, “sono state effettuate evacuazioni così da consentire il prosieguo delle verifiche da parte delle squadre dei Vigili del Fuoco e delle autorità locali. Non sono stati segnalati danni a persone”.
Il terremoto di magnitudo 4.9, registrato alle ore 05,10 italiane nella provincia di Firenze, è dovuto allo stiramento dell’Appennino: “È un meccanismo caratteristico di quest’area che sta a cavallo tra Toscana ed Emilia-Romagna”, spiega all’ANSA Romano Camassi, sismologo della sezione di Bologna dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Finora sono state avvertite una cinquantina di scosse, la maggioranza delle quali sotto una magnitudo di 2.0. Si tratta di una sequenza abbastanza tipica – continua Romano – ma non possiamo prevedere quanto durerà e se ci saranno o meno altri eventi simili a quello più importante”. L’epicentro del terremoto, localizzato ad una profondità di 8,4 chilometri, è stato individuato circa 42 chilometri a Nord di Firenze, a Sud-Ovest del comune di Marradi. Analizzando la sismicità recente in un’area di 30 chilometri intorno a questa località, dal 2000 ad oggi si sono verificati altri 7 eventi di magnitudo superiore a 4.0: il più forte risale al 14 settembre 2003 vicino Loiano, in provincia di Bologna, con magnitudo 5.2. “Purtroppo non abbiamo un quadro del tutto completo della storia sismica della zona, poiché i dati vengono registrati in maniera accurata solo a partire dagli ultimi 200 anni – aggiunge il ricercatore dell’Ingv – ma si tratta senz’altro di un settore dell’Appennino a sismicità elevata”.
Sono due i forti terremoti del passato più vicini all’area della sequenza sismica di queste ore, entrambi con epicentro nella zona del Mugello (circa 25 chilometri a Nord di Firenze): l’evento del 13 giugno 1542, con magnitudo stimata di 6.0, e quello del 29 giugno 1919, di magnitudo 6.4. Quest’ultimo, in particolare, è uno dei più importanti terremoti italiani del XX secolo, e uno dei più forti ad oggi conosciuti con epicentro nell’Appennino settentrionale. Il terremoto avvenuto oggi risulta essere relativamente vicino anche a quelli dell’Appennino Tosco-Romagnolo, in particolare al sisma del 22 marzo 1661 (magnitudo 6.05) e del 29 ottobre 1725 (magnitudo 5.67).