In prima fila il sindaco di Terricciola, Mirko Bini accompagnato dalla giunta e dai colleghi di Chianni, Giacomo Tarrini, di Lajatico Alessio Barbafieri e dai consiglieri regionali Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni. Presenti anche numerosi esponenti del centrodestra della Valdera
Tutti vestiti di bianco e distanziati per le vie di Terricciola, borgo nel Pisano, per
dire no alla riapertura della discarica della Grillaia nel vicino comune di Chianni (Pisa). La Regione Toscana, con una delibera dello scorso 25 maggio, ha espresso “pronuncia positiva
di compatibilità ambientale”, relativamente alla messa in sicurezza definitiva e ripristino ambientale mediante recupero volumetrico della “Grillaia” che prevede di portarla ad
esaurimento con il conferimento di 270mila metri cubi di eternit prima della definitiva chiusura. E così oggi circa 500 persone, con sindaci ed esponenti politici, hanno dato vita ad un flashmob per le vie di Terricciola. In prima fila il sindaco di Terricciola, Mirko Bini accompagnato dalla giunta e dai colleghi di Chianni, Giacomo Tarrini, di Lajatico Alessio Barbafieri e dai consiglieri regionali Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e
Andrea Pieroni. Presenti anche numerosi esponenti del centrodestra della Valdera oltre al sindaco di Casciana Terme Lari, Mirko Terreni, in rappresentanza dell’Unione Valdera ed
esponenti di varie associazioni del territorio, a cominciare da Legambiente. Una manifestazione composta ed ordinata nel pieno rispetto delle norme post-Covid. “Sono rimasto sorpreso di questa delibera – ha detto il consigliere regionale del Pd,
Antonio Mazzeo – martedì in consiglio, con gli altri colleghi di partito, presenteremo una mozione per chiedere che si faccia retromarcia su questa decisione”.
“La riapertura della Grillaia è un problema che riguarda tutta la Valdera – afferma il sindaco di Terricciola Mirko Bini – la risposta dei cittadini è stata importante”. “La politica non ci
deve lasciare da soli – spiega Giacomo Tarrini, primo cittadino di Chianni – sono necessarie le risorse economiche per la chiusura e la messa in sicurezza dell’area”. “È un errore
gravissimo di Enrico Rossi e della giunta regionale – critica Fratelli d’Italia – non possiamo avere una ulteriore discarica, non siamo la pattumiera della Toscana”.
Consegnate ai consiglieri regionli presenti le 2.000 firme raccolte negli anni passati per chiedere la chiusura della discarica.