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Test molecolari: ma è proprio vero che sono (così) affidabili?

Coronavirus

Il  CDC (center for disease control and prevention) dice che il ct, il numero dei cicli di amplificazione molecolare per test,  non dovrebbe superare il valore di 33, Anthony Fauci dice che 35 è il valore massimo. E in Italia? Non è dato saperlo. Per certo abbiamo laboratori che lavorano con 38 e fino a 40 ct. La nostra intervista al professor Ugo Bardi, docente di chimica fisica all’università di Firenze.

Da più parti si lavano oramai appelli ad un inasprimento delle misure di confinamento a causa, si dice, dell’ ‘aumento dei contagi’ per Sars cov2. Ma che affidabilità hanno i dati su cui si basano queste considerazioni? in particolare, ci si può fidare dei tamponi molecolari? E a quali condizioni? Insomma, per dirla in breve: siamo sicuri che un test positivo di una persona asintomatica vuol dire che quello è veramente infetto?

lo abbiamo chiesto al professor Ugo Bardi, docente di chimica-fisica all’università di Firenze.

“Il PCR è una meraviglia della biologia molecolare moderna e riesce a rilevare quantità veramente infinitesimali del materiale genetico del virus SARS-COV-2, attraverso il parametro  “ct” — che sta per  cicli di amplificazione” dice Bardi.

“Solo che amplificare il segnale è  però sempre rischioso” avverte il professore-  può succedere  ad esempio  di amplificare un segnale spurio e prenderlo per buono. Soprattutto va considerato che il “ct” è una misura dell’amplificazione del segnale. Come per tutte le misure, si può amplificare troppo o troppo poco, in entrambi i casi ottenendo risultati sbagliati. Un ct troppo basso può mancare il virus (falso negativo), uno troppo alto può darvi un falso positivo. Ma qual’è il numero “giusto” per il ct?”

“Per dare un po’ di numeri, diciamo che il CDC (center for disease control and prevention) dice che il ct non dovrebbe superare il valore di 33, mentre Fauci (sapete chi è) dice che 35 è il valore massimo. (https://www.medpagetoday.com/infectiousdisease/covid19/90508). C’è anche chi dice che 25 cicli bastano, mentre sembra tutti siano d’accordo che un ct di 40 o oltre rende il test privo di significato”

E in Italia cosa accade ?

“Purtroppo non lo sappiamo” dice Bardi. ” Quando, ogni giorno, leggiamo sui giornali il numeri dei casi positivi, non c’è scritto in nessun posto per quali valori del ct. E i test individuali non riportano quasi mai quel numero”.

E allora?

“allora è difficile capirlo. Recentemente, mi è capitata in mano un’eccezione: i risultati di un test PCR fatto in un ospedale italiano dove, per una volta, si potevano leggere i valori del ct. Su tre risultati positivi per tre differenti frammenti molecolari, due sono stati ottenuti con ct=36, uno con ct=38. per cui mi chiedo: come mai a questi valori così alti? E’ una scelta, e se si, per quale ragione? Cosa dice il produttore dello strumento usato? Sono valori tipici usati in Italia? solo che la risposta non viene fornita”

“A attenzione, da qui a dire che i test PCR sono tutti falsi e che l’epidemia non esiste (come qualcuno va sostenendo) ne passa un bel po’2 precisa Bardi. ” Ma, se entriamo nel dettaglio, ci troviamo di fronte a misure la cui affidabilità non è per niente chiara. Se poi pensiamo che è su queste misure che si basa tutta la politica del governo che ha avuto e sta avendo pesantissimi effetti su tutti gli italiani, allora viene fuori che dovremmo fare decisamente di meglio”.

Ad esempio?

“Come minimo, il governo dovrebbe introdurre degli standard al ct dei test e pretendere che siano rispettati prima di mandare le persone in quarantena o bloccare tutto il
paese in lockdown”.

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