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The The, “Ensoulment”. Il Disco della Settimana.

Stile e classe inalterate nel tempo, anche se mancano gli apici graffianti di Soul Mining,  Infected o Mind Bomb. Ensoulment, a 25 anni dall’ultimo album vero e proprio, è un disco notturno, intenso, inclassificabile.

Mescolando dal 1983 post-punk, new wave, art pop, blues rurale e atmosfere industrial, Matt Johnson, nucleo creativo del progetto The The, ha collaborato negli anni con decine di artisti del livello di Johnny Marr (ex-The Smiths), Lloyd Cole, Neneh Cherry, Marc Almond, David Johansen, Sinéad O’Connor, producendo fino ad oggi l’esiguo numero di 6 album, l’ultimo dei quali, Nakedself, del 2000. La personalissima e inclassificabile formula sonora della band la ha portata, fin dagli esordi, ad essere un assoluto oggetto di culto, inanellando una serie di brani che non esitiamo a definire “eterni” (come This Is the Day, Infected, The Beat(en) Generation, Uncertain Smile), e che fin dalla prima pubblicazione riecheggiano sulle frequenze di Controradio.

A riempire gli spazi fra un disco e l’altro, quattro colonne sonore, il progetto multimediale The Inertia Variations e il live The Comeback Special: Live At The Royal Albert Hall, uscito nel 2021 a seguito del tour mondiale del “ritorno” sui palchi del 2018.

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Nel corso degli anni, le pubblicazioni dei THE THE hanno sviluppato uno stile estetico distinto, che in gran parte è dovuto alle opere d’arte del defunto fratello di Matt Johnson, Andrew (AKA l’artista Andy Dog). Ensoulment presenta alcune delle opere inedite di Andrew sulla copertina, nel libretto di 32 pagine per i formati vinile e CD, nonché le copertine di tutti i singoli.

Ensoulment è stato scritto e mixato allo Studio Cinéola di Londra. Le canzoni sono state ulteriormente perfezionate durante le prove prima di una sessione di sei giorni ai Real World Studios vicino a Bath, dove Matt si è unito ai membri di lunga data dei THE THE James Eller (basso), DC Collard (tastiere), Earl Harvin (batteria) e Barrie Cadogan (chitarra solista). L’album segna anche il ritorno del co-produttore e ingegnere Warne Livesey, che in precedenza aveva lavorato agli album Infected (1986) e Mind Bomb (1989).

Negli ultimi anni, il leader dei The The aveva affrontato un delicato intervento chirurgico nel 2020, evento che ha influenzato il lavoro in questione portandolo a realizzare a un disco che esplora temi universali, dall’amore al sesso, dalla guerra alla politica, alla ricerca di un senso nell’ambiente sempre più cautico in cui è immersa l’esperienza umana nel ventunesimo secolo, e non è difficile ritrovare nei testi dell’album, a volte sussurrati come una sorta di Leonard Cohen postmoderno, i temi cardine della nostra contemporaneità.

Da Cognitive Dissident: “Il futuro? Privatizzato. / Il consenso? Realtà creata? Curato / Ogni posto in cui pensavi di appartenere / Tutto ciò che pensavi di sapere è sbagliato / (…) / La verità è sulla forca / Le bugie siedono sul trono / Qualcosa nell’ombra / comunica tramite codice / L’impensabile è ora pensabile / Il veleno? È bevibile! / Quindi, segui il programma – sincronizzati / Faresti meglio ad autocensurarti per il pensiero sbagliato”.


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Da Linoleum Smooth To The Stockinged Foot: “Condannati come malati – sebbene sani / I deboli sono disprezzati dai ricchi / Spinti all’infinito a strofinarsi le mani / A sbattere le loro pentole e battere le loro padelle / Quindi resi idioti dalla paura / Mentre i dissidenti vengono radunati (…) Eppure il velo si sta sollevando perché tutti possano vedere / questa gelida morsa di follia”.

Da Some Days I Drink My Coffee By The Grave Of William Blake: “la Londra che conoscevo è andata, andata da tempo (…)  Questa terra avida e sgradevole si avvolge in una bandiera / Fingendo la sua libertà, una dittatura travestita (…)  Gli agenti della malizia, provocatori travestiti / Usano frammenti di verità per vendere la più grande delle bugie / Il lessico è trasformato in un’arma, la popolazione atomizzata / L’informazione criminalizzata, i dissidenti? / Senza parole”.

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Ensoulment è un disco intenso, noir, intriso di jazz notturno, perfetta colonna sonora di un futuro fin troppo presente, perturbato ed incerto, ma non per questo privo di ironia, di aperture liriche e di speranza: “È fondamentale essere fiduciosi”, afferma Johnson“ e spero che la gente tragga dall’album quello che noi abbiamo messo dentro. È stato creato in circostanze molto felici, con una grande atmosfera tra la band e tutte le persone che ci hanno lavorato. C’è stato molto pensiero, molto lavoro, molto amore, molte risate!”.

 

Ensoulment, il ritorno dei The The, è il nostro Disco della Settimana.

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