Il tifoso viola ha ammesso di aver saputo solo dalla stampa di essere destinatario di un Daspo per il comportamento tenuto allo stadio in occasione della partita di campionato del 3 settembre tra i viola e i bianconeri, durante la quale ha mostrato la maglietta del Liverpool sotto la curva occupata dai tifosi della Juve.
Doveva essere una giornata di festa: prima il derby di Liverpool da vedere in un pub col figlio poi la partita della Fiorentina contro la Juve al Franchi. Ed invece, quella del 3 settembre, per l’avvocato Valentino Nerbini si è trasformata in una vera e propria sventura in grado di cambiargli la vita: un Daspo di due anni, e le minacce di morte dei tifosi della Juve che lo hanno costretto a fuggire all’estero dopo che è stato minacciato di morte dai tifosi della Juventus che hanno mal digerito il gesto di esibire la maglia del Liverpool davanti al settore dello stadio che ospitava la torcida bianconera.
Oggi Nerbini ha raccontato la sua verità nello studio dell’avvocato Mattia Alfano. “Ero stato in un pub con mio figlio per vedere la partita del Liverpool, poi a causa della pioggia non sono potuto passare a casa a cambiarmi prima di andare al Franchi. Si è trattato dunque di una casualità, non c’era alcun intento di ricordare la tragedia di Heysel, in occasione della partita di Champions League. E poi, se quella casacca aveva una valenza istigatrice perché allo stadio Franchi mi hanno consentito di tenerla?”.
Nerbini ha raccontato in una conferenza stampa, in videocollegamento, di essere stato costretto a fuggire all’estero a seguito delle minacce di morte, arrivate via social e con sms sul cellulare. “Nel prepartita – continua – ho sventolato la sciarpa del Liverpool in direzione dei cori razzisti e discriminatori intonati dalla tifoseria juventina verso la mia città e la mia squadra. Mai avrei immaginato di ricevere insulti e minacce di morte e di essere sanzionato dalla questura. Conosco la legge e pensavo di averla rispettata, tenuto conto che il mio è un comportamento da tifoso e da fiorentino che reagisce alle offese e ai cori antisemiti di alcuni tifosi della Juventus”.
Il suo difensore ha affermato che “appena riusciremo a ritirare il Daspo alla questura, presenteremo ricorso al Tar”.