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ToscanaCultura🎧 'Tommy goes to Milan', l'ultimo giorno a Firenze dell'assessore Sacchi

🎧 ‘Tommy goes to Milan’, l’ultimo giorno a Firenze dell’assessore Sacchi

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🎧 'Tommy goes to Milan', l'ultimo giorno a Firenze dell'assessore Sacchi
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Firenze, con una conferenza stampa nella sala d’Arme di Palazzo Vecchio, mentre sui muri scorrevano le grandi slides che ritraevano gli eventi culturali più importanti organizzati durante il suo servizio di assessore, Tommaso Sacchi ha salutato Firenze, e da domani sarà ufficialmente assessore alla cultura al Comune di Milano.

Il primo intervento dell’evento è stato quello del sindaco di Firenze Dario Nardella che non senza emozione ha parlato per più di mezz’ora ricordando tutti gli eventi organizzati con la collaborazione di Tommaso Sacchi, prima a capo della sua segreteria cultura, poi dell’Estate Fiorentina ed infine vero e proprio assessore alla cultura del Comune di Firenze.

In podcast l’intervista al sindaco di Firenze Dario Nardella e all’assessore alla cultura uscente Tommaso Sacchi, a cura di Gimmy Tranquillo.

“Con l’assessore Sacchi abbiamo lavorato insieme sulle grandi istituzioni, penso al Teatro della Pergola. Mi sono sentito con i soci del teatro, con il presidente della Regione e di Fondazione Cr Firenze e ho avuto una conversazione col sindaco Sala: Sacchi per il momento rimarrà presidente della Fondazione Teatro della Toscana – ha annunciato Dario Nardella – Per me Sacchi è stata una scommessa, credo anche per la città. Direi che l’abbiamo vinta. Non credo sia mai successo che una grande capitale europea come Milano abbia attinto alla classe dirigente fiorentina. È un riconoscimento della qualità delle politiche culturali della nostra città”.

Il sindaco ha spiegato di aver “deciso di tenere la delega alla cultura perché ritengo che sia fondamentale avere una transizione senza strappi, le cose non devono essere fatte con fretta. Voglio rassicurare: non lavorerò sulla cultura nei ritagli di tempo”.

Al momento Nardella ha scelto di tenersi la delega della cultura in modo da avere “una transizione senza strappi”, poi ci sarà da capire se si tratta di una decisione definitiva o meno (tanto che il sindaco ha detto “vedremo” alla possibilità di tenere la delega per tutto il mandato). Di certo, ha aggiunto il sindaco, l’obiettivo è dare priorità alla cultura cercando anche “nuovi partner privati” a sostegno del settore.

“Quando e se sarà il momento annuncerò l’eventuale nomina di un nuovo assessore e il riassetto delle deleghe della giunta”.

“Questo trasferimento a Milano – ha chiarito Nardella – è avvenuto in modo condiviso, sereno, senza alcun tipo di strappo e anche nei prossimi mesi non ci saranno strappi. C’è un dispiacere umano ma è anche un momento di grande crescita, ho sempre improntato il mio lavoro di sindaco sulla base di un obiettivo, far crescere un gruppo dirigente. Dunque, ora ho un misto di sentimenti, una parte di me è triste, l’altra è felice. Questa di sicuro non è una giornata di commiato, ma di felicità”.

Per i prossimi mesi Nardella ha annunciato che “Firenze ospiterà il 50mo anniversario della convenzione di Parigi del 1972”.

Poi è stata la volta dell’assessore uscente Tommaso sacchi che ha ringraziato i suoi collaboratori, i giornalisti ma anche tutti i fiorentini ed ha parlato dei risultati raggiunti ricordando in particolar modo l’Estate fiorentina “cresciuta del 200% in cinque anni” ricordando inoltre che Firenze “è la città che ha il coefficiente più alto per quanto riguarda il rapporto tra imprese presenti in città e imprese culturali attive”.

“Abbiamo progettato – ha spiegato – il rilancio del settore contemporaneo, fatte tante attività nella musica, nel teatro e nella rigenerazione urbana con 3,5 spazi all’anno rinati grazie all’iniziativa culturale. La macchina” della cultura “oggi è molto solida, abbiamo due nuovi dirigenti e un rapporto con associazioni e istituzioni che prevede dei contributi triennali, quindi c’è una progettazione a medio-lungo termine”.

Sul ruolo come presidente della Fondazione Teatro della Toscana “è una responsabilità che mi onora moltissimo, dimostreremo che anche dopo il Covid potremo rilanciare il nostro teatro”.

Intanto, tra le prime tappe della nuova avventura milanese, “andrò nei teatri per festeggiare le aperture totali e cercare di progettare un nuovo rapporto col pubblico. A Milano mi aspetta una sfida importantissima, sono pronto”.

 

 

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