Il Comune di Torino è stato condannato a pagare 1,2 milioni a 29 residenti in borgo San Salvario. Franca Falletti, “ma noi quando si dorme”: sentenza che ci da forza, faremo altrettanto
La condanna del comune di Torino a seguito dell’esposto di cittadini che lo avevano accusato di non avere fatto nulla per contenere i rumori notturni provocati dalla movida selvaggia.La sentenza è stata pronunciata lo scorso lunedì 15 marzo 2021 ed è conseguenza di un esposto presentato nel 2018. Gli avvocati che hanno assistito i cittadini sono Silvia Bortolotti, Marco Buffa e Alessandro Sodde.
I cittadini hanno presentato in giudizio rilevamenti acustici eseguiti dall’Arpa Piemonte, da cui si evince un superamento di 10 e a volte anche 20 decibel rispetto alla soglia di 45 stabilita per quella zona. Il giudice ha così riconosciuto il danno a tutti i residenti che hanno abitato in zona fra il 2013 e 2020, tranne che per quelli che hanno traslocato nel frattempo: il risarcimento accordato è di 500 euro al mese, ossia 6mila euro l’anno e, complessivamente, 42mila euro a testa.
Una sentenza destinata a far discutere. e che sta già ‘attizando’ gli animi dei comitati antimovida di Firenze.
Vero è che la giurisprudenza è un po’ ballerina sulla questione: nel 2019 il Tribunale di Parma ha infatti rigettato la richiesta di risarcimento danni fatta da una ventina di residenti di via D’Azeglio per i disagi derivanti dalla mancata adozione di misure efficaci, utili ad alleviare il disagio derivato dall’iniziativa di chiudere la via al traffico per favorire l’aggregazione nei locali notturni della strada.
Mentre 2 anni prima, quindi 4 anni prima della sentenza di Torino, il Tribunale di Brescia aveva condannato il comune a Cinquantamila euro per i danni provocati dalla movida notturna, da versare a a due abitanti del quartiere Carmine, nel centro storico della città, che avevano fatto causa contro l’amministrazione proprio per i rumori notturni.
“Siamo pronti a seguire l’esempio dei residenti di Torino che hanno fatto causa” dice Franca Falletti, del comitato Ma noi quando si dorme. “Negli ultimi tempi la giurisprudenza non solo in Italia sta producendo diverse sentenze come quella di Torino e questo rafforza la nostra convinzione a procedere”