Firenze, nel trentennale della strage di via dei Georgofili, gli Uffizi ripropongono la stessa mostra, composta da 62 opere grafiche donate da artisti internazionali, che nel 1995 testimoniò l’amore nei confronti di Firenze ferita dalla violenza mafiosa.
L’esposizione fu voluta dall’allora direttrice della Galleria degli Uffizi, Anna Maria Petrioli Tofani, che anche oggi, insieme a Chiara Toti, ne cura il riallestimento. La mostra Risarcimento.
Per non dimenticare, sarà di nuovo visibile dal 23 maggio al 16 giugno in sale appositamente inaugurate al piano terra del museo. L’iniziativa arriva a 30 anni dall’attentato mafioso che nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 sconvolse Firenze, uccidendo cinque persone e causando agli Uffizi gravissimi danni.
Nel luglio dello stesso anno, il collezionista Giuliano Gori, su suggerimento dell’allora direttrice Petrioli Tofani, dette vita a una campagna di donazioni di opere d’arte contemporanea: 59 artisti risposero all’appello e furono 81 le opere donate (alcuni inviarono più disegni).
La raccolta incluse anche tre lavori di Joseph Beyus, Donald Judd, Henry Moore, regalate al museo dai collezionisti Buby Durini e Lucrezia De Domizio Durini di Bolognano, Giuseppe Panza di Biumo e dallo stesso Gori. Nel febbraio 1995 gli Uffizi organizzarono una grande mostra con 62 opere selezionate, una per ciascun artista.
Per il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt “ricordare e ricostruire, in uno slancio di resistenza e speranza che, come in ogni guerra, è la vera arma della vittoria: e con l’arte, memento e segno tangibile che la civiltà non si cancella con le bombe”.
Annamaria Petrioli Tofani racconta che “sono passati trent’anni, ma i ricordi non hanno perso niente del loro carico di sensazioni, di sentimenti, di pensieri, di angoscia”. Gori ha poi spiegato che “purtroppo diversi artisti presenti nella mostra oggi non sono più fra noi, questa è anche un’occasione per ricordarli, per ricordare il loro affetto nei confronti di Firenze e di tutto ciò che essa rappresenta per la cultura”.