62esimo Festival dei Popoli dal 20 al 28 novembre a Firenze. 80 documentari tra Compagnia, Alfieri, Stensen ed altri spazi in città. Documentari musicali, film d’archivio, le donne in Medio Oriente e il cinema delle nuove generazioni. Chiara Brilli ha intervistato Alessandro Stellino, direttore del Festival insieme a Claudia Maci e il presidente Vittorio Iervese
Dal futuro dell’ambiente, al rock nei documentari musicali, dai film d’archivio alle condizioni delle donne in Medio Oriente e il cinema delle nuove generazioni. Novità di quest’anno il Pop Corner, il talk del festival. 9 sezioni per 84 film, incontri con registi, eventi speciali, masterclass e molto altro alla 62esima edizione del Festival dei Popoli.
Sarà Il nuovo e attesissimo film di Miguel Gomes e Maureen Fazendeiro “Diários De Otsoga” ad inaugurare la 62° edizione del Festival dei Popoli il 20 novembre al Cinema La Compagnia di Firenze.
Girato durante la quarantena, al film è legato il manifesto della nuova edizione: “un capolavoro fuori da ogni schema – sottolinea Alessandro Stellino, direttore artistico del festival – un gesto artistico che è anche una speranza per il futuro, oltre la pandemia”.
“Diários de Otsoga (The Tsugua Diaries) chiede allo spettatore di condividerne lo spirito ilare e giocoso e lo spinge a non porsi domande sulla veridicità di ciò che gli viene mostrato, nella consapevolezza che il cinema – anche quello più strettamente documentario – è sempre e prima di tutto messa in scena. Proprio questo è stato uno dei criteri guida del nostro lavoro di selezione per il programma e siamo felicissimi che a rappresentarlo sia un capolavoro fuori da ogni schema”.
Diários de Otsoga è un’opera in cui la narrazione del racconto si intreccia alle vite dei suoi stessi protagonisti, alloggiati in una fazenda della campagna portoghese, senza che sia mai troppo chiaro cosa accada nella realtà della quotidianità o nella finzione della messa in scena. La proiezione si terrà alla presenza dei due registi
QUI il programma completo del festival