Torre del Lago – L’uomo che ieri sera si è barricato in casa ha dichiarato agli agenti che lo hanno preso in custodia, che a sparare i due colpi di pistola sarebbe stato l’anziano genitore di 90 anni. Dal colpo è rimasto ferito un vigile del fuoco (10 giorni di prognosi).
Dopo molte ore di trattative e due colpi di pistole, si è conclusa a tarda sera, la vicenda dell’uomo che ieri nel primo pomeriggio si è barricato in casa, a Torre del Lago, assieme al padre di 90 anni. Gianluigi Ragoni, 44 anni, già in passato era noto per lesioni e qualche mese fa era stato licenziato dall’Ospedale Santa Chiara di Pisa per conflitti avuti con altri dipendenti. A ottobre, poi, c’erano stati problemi per l’esecuzione di un tso, risolti poi con un intervento della polizia.
In generale la questura parla di un quadro di fragilità della famiglia, aggravato per il 44enne dalla morte della madre. Non risultava comunque in alcun modo il possesso della pistola. Durante le trattative ieri andavate avanti per tutto il pomeriggio fino a sera – fino all’ultimo si è sperato di non dover far intervenire il Nocs – il 44enne è stato comunque “collaborativo”: quando si è affacciato al balcone si è mostrato sempre come richiesto con le braccia alzate e mai con la pistola.
Per chiarire chi in effetti tra padre e figlio abbia usato la pistola si attende l’esito dello stub, il tampone sulle mani per verificare eventuali residui da sparo, eseguito su entrambi. E’ quanto riferito stamani dal questore di Lucca Alessandra Faranda Cordella durante una conferenza stampa con anche squadra mobile, polizia del commissariato di Viareggio e il personale impegnato ieri nelle lunghe trattative andata avanti dal primo pomeriggio fino all’intervento in serata del reparto speciale della polizia Nocs. Il novantenne. è stato ancora spiegato, si trova ora agli arresti domiciliari in considerazione della sua età, il figlio in carcere.
Sempre da quanto spiegato dal questore in conferenza stampa, “in una prima fase non si comprendeva il ruolo” dell’anziano genitore, “si temeva fosse ostaggio, quando poi è stato visto apparire sul balcone” della casa, la situazione si è mostrata “diversa da quella prospettata” e si è dovuto “modulare diversamente l’intervento del Nocs”. La pistola che ha sparato, una vecchia Galesi calibro 22, è stato poi ritrovata nella camera dell’anziano con ancora quattro proiettili. Sempre il questore ha rilevato che proprio il calibro 22 “è stata la fortuna del vigile del fuoco” che è stato colpito di rimbalzo da uno dei colpi esplosi: “Se il calibro fosse stato più potente sarebbe andata diversamente. Il proiettile ha attraversato un importante segmento di legno andando a impattare direttamente sul cuore del vigile del fuoco” che ha riportato solo 10 giorni di prognosi.
A parlare con lui anche un’agente che si è finta un militare della Guardia di finanza e un altro poliziotto: era una delle richieste dell’uomo, che, oltre a dire che non sarebbe uscito se non fosse stato eletto presidente della Repubblica, ha poi chiesto che fosse ritirato il tso nei suoi confronti, di chiudere i reparti psichiatrici, infine che non fosse più ricoverato.