Lun 23 Dic 2024
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Toscana, 12 milioni da regione per sostegno alla domiciliarità

Firenze, per le persone non autosufficienti o affette da demenza non grave, poter restare nel proprio ambiente è importante e può contribuire a potenziare gli effetti delle cure, o comunque a non far peggiorare le loro condizioni psicofisiche, per questo la Regione Toscana sostiene tutte le iniziative che contribuiscano a mantenere le persone con scarsa autonomia a casa propria.

Va in questa direzione anche la delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute e al sociale e approvata dalla giunta nel corso della sua utlima seduta, che delinea gli elementi essenziali per l’adozione di un avviso pubblico finalizzato a sostenere la domiciliarità delle persone con limitazione dell’autonomia. L’avviso verrà adottato entro una quindicina di giorni, nell’ambito del POR FSE 2014-2020, e verrà finanziato dalla Regione con 12.312.269 euro.

I progetti, che potranno essere presentati dalle Società della Salute o, dove le SdS non siano state costituite, dal soggetto pubblico espressamente individuato dalla Conferenza dei sindaci, dovranno essere finalizzati a favorire la permanenza nel proprio domicilio delle persone non autosufficienti, sia attraverso l’accesso a servizi e percorsi innovativi di carattere socio-assistenziale, sia attraverso l’ampliamento dei servizi di assistenza familiare.

Prendersi cura di un soggetto non autosufficiente – si legge nella delibera – significa innanzitutto rispettare la persona e i suoi diritti fondamentali, tra i quali vi è il diritto alla domiciliarità, che condiziona profondamente l’identità della persona. La domiciliarità infatti rappresenta quel contesto significativo per la persona fragile, che comprende la casa, ma anche ciò che la circonda, cioè l’habitat collegato alla propria storia, all’esperienza, alla cultura, alla memoria, al paesaggio, alla sofferenza e alla gioia di ognuno. Una presa in carico precoce, una forte personalizzazione e una costante revisione del piano di intervento possono favorire l’assistenza al malato, consentendogli di rimanere nel proprio ambiente.