E’ quanto emerge dal sondaggio condotto da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri, su un campione rappresentativo di medici che lavorano in Toscana
Il verdetto è di quelli che non lasciano spazio a dubbi: il 41% dei medici toscani pensa di lasciare il servizio pubblico: il 23% per andare nel privato, un altro 14% pensa di cambiare del tutto attività. Il 36% dei camici bianchi della toscana inoltre, afferma che se tornasse indietro non sceglierebbe più di iscriversi a medicina.
Secondo l’indagine l’idea di pagare meglio gli straordinari per tagliare le liste d’attesa, come previsto dalla manovra del Governo, convince solo il 5% dei dottori mentre per il 64% è necessario assumere più personale. Guardando poi alle criticità nei reparti di medicina interna, dal sondaggio emerge che per il 50% dei medici in Toscana il problema resta la carenza di personale medico e infermieristico, soprattutto se rapportato all’intensità di cura medio-alta dei reparti di medicina interna, ancora classificati come reparti a bassa intensità di cura
La scarsa valorizzazione del medico di medicina interna nell’organizzazione del lavoro ospedaliero è invece segnalata dal 45% degli internisti. La scarsa o mancata integrazione tra ospedale e servizi territoriali è indicata dal 5% degli intervistati. L’impiego degli specializzandi a copertura dei vuoti in pianta organica è considerato utile dal 45% dei medici purché, si spiega, svolgano le loro attività affiancati da un tutor; solo il 36% dei medici che lavorano in Toscana, infine, pensa possano mettere a rischio la qualità dell’assistenza medica.