“Oltre il 50% della costa bassa toscana è occupata da concessioni” denuncia Legambiente. Sul tratto di costa apuo-vesiliese la percentuale è assolutamente critica: “oltre il 90%”
Sulla costa toscana, secondo la stima effettuata da Legambiente su dati Sid, e riportata nel dossier ‘Spiagge 2023’, “ci sono 5090 concessioni del demanio marittimo, 1481 concessioni per stabilimenti balneari e 172 per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici”.
“Circa il 52% di costa bassa è occupata da concessioni, di 10 punti al di sopra della media nazionale, anche se lontano dalle punte” di Liguria, Emilia Romagna e Campania”, denuncia Legambiente.
Il dossier evidenzia, al tempo stesso, il record del tratto apuo-versiliese: “oltre il 90%” delle coste, infatti, sarebbe occupato da concessioni.
Tra i temi al centro del report anche crisi climatica e i conseguenti eventi estremi: quest’ultimi in Toscana, tra trombe d’aria, allagamenti da piogge intense, mareggiate, esondazioni fluviali, temperature record e danni da siccità prolungata, “sono stati 40 dal 2010-2023, dato che posiziona la regione a metà classifica tra le regioni italiane. Oltre il 44% dei comuni costieri sono stati colpiti, tra i più danneggiati Grosseto (7), Carrara (6), Massa (5), Livorno (5) dove il 9 settembre 2017 ci fu l’alluvione costata la vita a 9 persone”.
Riguardo al consumo di suolo costiero (pari al 21% del totale regionale) “risulta particolarmente concentrato tra le province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara. Il totale è 30.353 (ha), con un incremento tra il 2006-2021 del 3,45%, al di sotto del valore percentuale nazionale che tocca il 5,96%”.
Tra le conseguenze della crisi climatica in atto, Legambiente parla anche dell’innalzamento del livello delle acque: secondo un report di Enea, nel 2100 “ci sarebbe Marina di Campo all’Elba con 1,83 km a rischio inondazione, ma anche Versilia e Massaciuccoli, Cecina, Follonica e Piombino carbonifera, Grosseto, Albinia Porto di Massa”.
Quanto alla balneabilità, in base a dati del portale acque del ministero della Salute, “sono 3,18 i km di costa interdetta, ‘dato basso’ rispetto a regioni come Sicilia, Campania e Calabria”.
La costa toscana è “sotto pressione, da molteplici punti di vista”, commenta il presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza, secondo il quale “la linea di costa è la cartina tornasole più evidente per constatare una volta di più la gravità della crisi climatica in atto. Un riscaldamento delle temperature medie che ha portato quest’anno a tantissime nidificazioni toscane della Caretta caretta, una specie a suo agio fino a pochi anni fa a latitudini assai più meridionali”.
Oggi, da quanto riferito da Legambiente, sarebbe, infatti, avvenuto la sesta nidificazione da parte della tartaruga Caretta caretta sull’isola d’Elba, nei pressi del comune di Capoliveri.