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Toscana, accordo tra Regione e Confindustria

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Firenze, potenziare e consolidare la collaborazione per attrarre nuovi investimenti esteri in Toscana, e mantenere e sviluppare quelli già esistenti: è l’obiettivo del protocollo d’intesa tra Regione e Confindustria.

L’accordo, sottoscritto oggi, è il rinnovo di un patto siglato nel 2019. Col nuovo accordo verrà creato l’Advisory Board di Invest in Tuscany, un comitato consultivo regionale che si occuperà di favorire il confronto e la risposta istituzionale alle esigenze delle imprese estere o di rilevanza nazionale presenti o che intendono investire in Toscana.

L’accordo Regione-Confindustria è possibile anche alla luce delle risorse che arriveranno con il PNRR e con la nuova programmazione dei fondi europei.

Tra gli obiettivi dichiarati dell’intesa possiamo trovare la volontà di incentivare il mantenimento delle multinazionali già presenti, quella di aumentare, a livello locale, la conoscenza di ruolo e le potenzialità, non solo a livello economico, ma anche allargandole ai programmi di sostenibilità ambientale, economia circolare e welfare, e agevolare lo scambio di esperienze tra Regioni e istituzioni nazionali.

Periodicamente poi, tramite l’Irpet e il Centro Studi di Confindustria Toscana, verrà redatta un’indagine per conoscere e monitorare le dinamiche delle imprese estere e di quelle di grandi dimensioni.

L’indagine partirà dai legami con le Pmi nelle singole filiere produttive, dalla misura degli indotti e dai segnali preventivi di criticità ai fabbisogni di formazione.

Le dichiarazioni di Giani, Bigazzi e Monsani

“La Toscana tradizionalmente è sempre stata una destinazione aperta all’accoglienza – ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani – di imprese di caratura internazionale: nel settore industriale le multinazionali italiane ed estere pesano per il 20% sul totale degli occupati e per il 40% sul fatturato.”

“Facilitare e agevolare -continua Giani- l’insediamento di multinazionali, la loro permanenza e sviluppo, sono gli interessi in comune che ci hanno portato a intensificare e rinnovare il rapporto, collaudato, con Confindustria”.

Per il presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi “abbiamo la capacità di saper fare che il mondo ci invidia, un patrimonio di piccole imprese di filiera che nessun altro territorio è in grado di offrire, abbiamo centri di ricerca, capacità di formazione, ma possiamo ancora fare di più per avere un territorio veramente capace di attrarre e trattenere le multinazionali e grandi imprese. Dobbiamo trarre i maggiori profitti possibili dalle occasioni che Pnrr e fondi europei ci offrono”.

Secondo invece Fabrizio Monsani, coordinatore della commissione multinazionali e grandi imprese di Confindustria Toscana, “l’istituzione di un tavolo permanente di confronto può essere una risposta concreta ai nuovi bisogni di investimento delle imprese e al consolidamento di quelli già esistenti e ci ricorda che saper dialogare anticipa le crisi e coglie per tempo nuove opportunità di sviluppo.”

“Le multinazionali -conclude Monsani-, come tutte le imprese, hanno certamente bisogno di infrastrutture efficienti, di energia, di scuole in grado di formare talenti e di risposte certe in tempi rapidi, ma anche di essere sostenute nel trasferimento di conoscenze alle Pmi, nella spinta innovativa e nell’accesso a reti di produzione internazionali e a nuovi mercati”.

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