I voucher formativi individuali sono destinati a persone disoccupate iscritte ai Centri per l’Impiego della Toscana e a lavoratrici e lavoratori beneficiari della cassa integrazione guadagni in deroga per eccezionali cause di crisi aziendale e riorganizzazione. Potranno accedere al contributo anche operaie e operai ex Gkn.
A mettere in campo gli avvisi Arti, l’Agenzia regionale toscana per l’impiego. Questo tipo di voucher è una delle misure previste nel Nuovo Patto per il Lavoro della Regione Toscana concertato con le parti sociali.
La dotazione complessiva ammonta a circa 3 milioni e 667 mila euro. “Si tratta di un importante provvedimento in aiuto a chi ha perso il lavoro e in grado di accelerare il ricollocamento occupazionale”, spiegano il presidente Eugenio Giani e l’assessora alla Formazione e al lavoro Alessandra Nardini, che sottolineano l’importanza della novità contenuta in questi avvisi, “a dimostrazione dell’attenzione che la Regione Toscana garantisce costantemente a chi si trova a vivere una situazione difficile”. “Potranno accedere a questo strumento – specificano – anche quelle lavoratrici e lavoratori beneficiari della cassa integrazione guadagni in deroga per eccezionali cause di crisi aziendale e riorganizzazione, come ad esempio operaie e operai della ex Gkn“.
Le risorse sono state suddivise per ambiti provinciali sulla base delle indicazioni ricevute dai Tavoli di confronto locali in cui erano rappresentate le parti sociali del territorio: 291.702 euro a Pistoia, 125.151 euro a Prato, 334.640 euro ad Arezzo, 463.477 euro a Livorno, 313.857 euro a Siena, 426.371 euro a Lucca, 450.000 euro a Grosseto, 305.721 euro a Massa Carrara, 303.898 euro a Pisa, 652.529 euro a Firenze. Per ogni voucher è previsto un importo massimo di 3.000 euro, fruibile per una sola volta, e offre la possibilità di frequentare corsi per il rilascio di qualifica professionale, percorsi finalizzati alla certificazione delle competenze, alla formazione obbligatoria, all’acquisizione di competenze tecnico-professionali, o al conseguimento di patenti di guida superiori alla B e all’abilitazione professionalizzante rilasciata dalle autoscuole