E’ quanto emerge dal Rapporto sulla criminalità organizzata in Toscana, realizzato dalla Scuola Normale di Pisa e presentato a Firenze.
Solo il 20% dei 364 immobili e aziende confiscati alla criminalità organizzata in Toscana è stato assegnato, il 38% se si considerano le sole proprietà ‘destinabili’. E’ quanto emerge dal Rapporto sulla criminalità organizzata in Toscana, realizzato dalla Scuola Normale di Pisa e presentato oggi a Firenze.
La provincia di Firenze ospita il maggior numero di beni immobili e aziende confiscate (il 20%, prima in regione per edifici a a fini industriali e commerciali). Segue Pisa (18%, prima per terreni), Livorno (14%) e Lucca (10%). La provincia di Pisa ha il maggior numero di beni ancora in gestione all’agenzia nazionale (22%). Livorno e Firenze sono le due province con il maggior numero di aziende confiscate (54 in tutta la Toscana).
Secondo la Regione, tuttavia, “rispetto agli ultimi anni si sono comunque fatti passi da gigante e si è registrata un’accelerazione”: nella seconda parte del 2017 e all’inizio del 2018, infatti, i beni destinati sono stati il 31% in più rispetto all’anno precedente, “merito delle iniziative intraprese e di un rinnovato ruolo proattivo da parte dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati”.