Nel 2017 la sezione giurisdizionale toscana della Corte dei Conti ha emesso 301 sentenze contro le 379 del 2016, 165 ordinanze contro 230 e 894 decreti contro 1.344, con un calo (da 35.943 e 33.050) dei conti giudiziali giacenti a fine anno.
“Dalle sentenze si recupera poco”. Lo ha affermato Amedeo Federici, presidente della sezione giurisdizionale toscana della Corte dei Conti, parlando coi giornalisti a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018 della magistratura contabile toscana.
“Negli ultimi anni c’è stato un miglioramento sul recupero”, ha detto Federici, secondo cui però “siamo ancora lontani” dalla performance auspicabile: “Tanti anni fa si recuperava il 5%, una cosa vergognosa, adesso siamo arrivati verso il 20%, che è giĂ qualcosa”. Per il magistrato “si recupera tutto quando c’è il sequestro, ammesso che sia capiente. Se alla fine c’è, ad esempio, una condanna a 2 milioni e il sequestro riguarda beni, valori per 1 milione poi rimane l’altro milione scoperto, però qualcosa di significativo resta”.
Nel 2017 la sezione giurisdizionale toscana della Corte dei Conti ha emesso 301 sentenze contro le 379 del 2016, 165 ordinanze contro 230 e 894 decreti contro 1.344, con un calo (da 35.943 e 33.050) dei conti giudiziali giacenti a fine anno. I dati sono stati resi noti oggi a Firenze, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018 della magistratura contabile toscana. “Se ci sono meno sentenze di condanna è perchĂ© forse ci sono stati meno giudizi introdotti, ma non perchĂ© la procura abbia lavorato di meno”, ha spiegato Amedeo Federici, presidente della sezione, secondo cui “anche il numero delle sentenze depositate è inferiore, anche perchĂ© noi abbiamo una grossa scopertura di organico: la sezione, che dovrebbe avere 7 magistrati in organico, ne ha 3.
E’ una scopertura, quindi, che va oltre il 50%. Noi stiamo fissando le udienze per la discussione di giudizi introdotti oggi a marzo 2019″. A tale proposito, Federici ha osservato che “tutto l’apparato della pubblica amministrazione va verso uno snellimento, però non si può ridurre a rendere inefficaci certe funzioni”.