Ven 20 Dic 2024
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Toscana: fatto il punto su cammini e turismo lento

Non solo Via Francigena, ma anche Via Romea Germanica, Via Romea Strata, Cammino di Francesco, Via degli Dei, Via Lauretana e Via del Volto Santo: una fitta trama da sviluppare e completare per offrire al turista un’esperienza in quei luoghi meno battuti e che cercano di riconquistare una propria centralità. La Toscana dei cammini si è ritrovata oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze per fare un bilancio di cinque anni di lavoro. E su quanto ancora resta da fare.

La Toscana dei cammini, quella da attraversare in modo lento, a piedi o in bici, per assaporarla nella sua complessità e molteplicità di offerte: dalle ricchezze del paesaggio e della natura, a quelle artistiche, architettoniche e culturali, fino a quelle enogastronomiche.

L’intervista di Gimmy Tranquillo agli assessori regionali Ceccarelli e Fratoni.

“Una giornata per fare il punto su cinque anni di lavoro – ha detto l’assessore al turismo Stefano Ciuoffo -, un momento di confronto con tutte le realtà che rappresentano il mondo del turismo lento. Siamo partiti da un investimento forte fatto nella precedente legislatura. Mancavano però il racconto e la messa in sicurezza per tradurre questo investimento in un prodotto sentito come proprio dai territori e dalle comunità locali. L’elemento mancante era l’infrastrutturazione dei cammini, la loro manutenzione, valorizzazione, la creazione di ospitalità per arrivare a costruire un prodotto turistico. Siamo cresciuti insieme, superando tante complessità, abbiamo costruito un metodo”.

Un lavoro, come sottolineato da Ciuoffo, andato oltre la Francigena. “In questi anni, sul suo esempio, abbiamo creato tante altre sollecitazioni. Il turismo lento è diventato nell’immaginario collettivo e nei mercati, soprattutto europei, l’offerta di maggior qualità e la più ricercata. Insieme ai territori stiamo costruendo una proposta di turismo lento strutturata. E’ la lentezza che può aiutarci a rileggere il territorio che ci circonda, a valorizzare le identità locali e tutte le opportunità da riscoprire lungo cammini che conservano la storia di una regione. Una lentezza che può aiutare a far riconquistare centralità a tante aree, trasformate e spesso stravolte dallo spostamento di flussi di persone e di economie. I cammini in questo possono costituire un punto di partenza e le risposte positive ottenute da parte di chi presidia i territori (sindaci, aziende, associazioni), fanno ben sperare”.

Anche un cenno sulle politiche di promozione dei cammini. “Abbiamo fatto tantissime iniziative – ha detto il direttore di Toscana Promozione Turistica Francesco Palumbo -, a partire dal Buy Tuscany, portando giornalisti e tour operator a conoscere la Toscana meno conosciuta, ma anche convegni dedicati, pubblicazioni, la mappatura delle strutture e delle attività. Parliamo di cammini ma più correttamente dovremmo riferirci a una rete toscana di mobilità lenta che vede intrecciarsi ai cammini, le ciclovie e le ferrovie storiche: una rete ricca che da l’idea di come in Toscana questo tipo di turismo è possibile e a portata di mano di chi voglia prendersi del tempo per guardare i luoghi meno frequentati ed entrare in contatto con le comunità che ci vivono”.